di Stefano Fiore
Et voilà, servito il primo derby d’Italia della stagione. Inter e Juventus scendono in campo per Pavel Nedved. A dire il vero, con tempi ben diversi. Il giocatore ceco, svincolatosi dalla società bianconera il 30 giugno 2009, non ha mai ricevuto proposte di rinnovo dalla dirigenza, ben informata del fatto che Pavel volesse continuare la sua grande carriera. Almeno per un altro anno. E qui, tra le pressioni del procuratore Raiola, le voglie di Nedved e l’occasione di ingaggiare un giocatore a parametro zero, si è inserita l’Inter. Una proposta biennale da 1,7 milioni all’anno, la scelta lasciata completamente nelle mani del giocatore. L’accelerata di ieri di Cobolli Gigli si spiega quindi nell’ottica del forte interesse di Nedved per la proposta interista, come ricordato anche dal responsabile dell’area tecnica Marco Branca: «C’è stata anche un’idea da parte di Pavel di poter continuare la sua carriera. Le parole di Cobolli Gigli? Loro sono liberi di fare tutto quello che vogliono, giocare nell’Inter deve essere un piacere e un privilegio». Il piano nerazzurro era (ed è) quello di aspettare [TESTO-INFRA]una risposta[/TESTO-INFRA] entro domani, massimo martedì, e, se positiva, sarebbe già pronta una soluzione per far volare Nedved dai suoi nuovi compagni con un biglietto aereo già pronto, destinazione Los Angeles, nella giornata di mercoledì o giovedì. Josè Mourinho non è saltato sul tavolo dalla gioia alla notizia del possibile ingaggio, ma neanche si è buttato dalla finestra. La soluzione Nedved non collimerebbe al massimo con i suoi desideri. Se insieme all’ex Pallone d’oro arrivasse anche il tanto bramato trequartista, i centrocampisti nerazzurri diventerebbero sette (Cambiasso, Stankovic, Zanetti, Muntari, Vieira, Thiago Motta e appunto Nedved): troppi. A quel punto Moratti lascerebbe andare Muntari, pupillo dell’allenatore portoghese e unico con richieste economiche reali, al Tottenham per 17, 5 milioni. Uno scenario, però, che al momento rimane in sospeso. Proprio perché tutto dipende da Nedved, l’affare si complica. Dopo una carriera ricca di soddisfazioni, il ceco non si rassegna a ritirarsi senza una Champions League in bacheca. Lo stesso motivo per cui, sin dall’anno di Calciopoli, Nedved a ogni fine stagione dichiarava di volersi ritirare, salvo presentarsi a ogni nuovo ritiro per giocare ancora. Ieri Massimo Moratti ad Appiano Gentile ha provato a chiudere il sipario sulla faccenda: «Nedved ha un carattere fortissimo, gli auguro di aver fatto la scelta giusta e ritengo che sarebbe stato un giocatore utile perché il suo carattere e la sua professionalità gli avrebbero consentito di fare bene per un altro anno ancora».
A questo si aggiunge un gesto simile a “calmi” rivolto dallo stesso Moratti ai tifosi che intonavano cori contro l’ex bianconero: calmi perché tanto non arriva o calmi perché ve lo ritroverete qui? Con Pavel Nedved, mai dire mai: a breve comunicherà le sue decisioni, sperando che poi non ci ripensi più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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