Moretti: «Pronti a investire 4,5 miliardi, ma servono i contratti con le Regioni» L’ad spinge per accordi di servizio di lunga durata. Nel 2008 utile di 10 milioni per il gruppo, «rosso» di 45 per Trenitalia

La cura Moretti sta dando i suoi effetti, e le Ferrovie chiuderanno l’esercizio 2008 con «una decina di milioni di attivo, conseguito con il taglio dei costi e l’aumento dei ricavi». Trenitalia - la società del trasporto passeggeri - è ancora in rosso, ma in netto miglioramento: «Stiamo facendo i conti - ha detto l’ad della holding -, si tratta di 40-45 milioni di perdite» che però si confrontano con la voragine di 1,9 miliardi del 2006 e la perdita di 406 milioni nel 2007. Dopo l’avvio dell’Alta velocità Milano-Roma - che in Italia è stato uno degli eventi più innovativi dell’intero 2008 - ora Mauro Moretti spinge su un altro elemento di razionalizzazione del business ferroviario: quello dei contratti di servizio con le Regioni. Attualmente sono queste ultime a «ordinare» su catalogo e a pagare il corrispettivo del servizio ferroviario locale, per il quale hanno la responsabilità delle scelte (mentre le Ferrovie hanno la sola responsabilità esecutiva). Il rapporto tuttavia non è ancora «codificato», come nel resto d’Europa, in contratti di servizio a lungo termine che permettano ai due soggetti una programmazione di ampio respiro. Moretti invoca la necessità di «contratti di sei anni» rinnovabili per altri sei: «Se mi danno la certezza del lavoro posso partire con un piano di investimenti da 3 miliardi» da destinare proprio al trasporto regionale. Come? Facendo «leva», ovvero rendendo i contratti strumenti finanziari per ottenere, su questa base di garanzia, adeguate risorse in prestito. Se si aggiungono gli 1,3-1,5 miliardi già destinati all’Alta velocità, il piano d’investimenti indicato (auspicato) da Moretti potrebbe raggiungere la bella cifra di 4,5 miliardi. Le trattative con le Regioni potrebbero sbloccarsi già nelle prossime settimane, secondo fonti del gruppo, e di conseguenza l’attivazione della leva potrebbe essere più rapida di quanto ci si possa aspettare.
La gara internazionale per l’acquisto di 50 treni da porre al servizio dell’Alta velocità è, peraltro, già pronta: aspetta solo la pubblicazione del bando. Ma le Ferrovie intendono portare avanti parallelamente gli investimenti sul trasporto locale e su quello «business», per evitare equivoci e polemiche. L’auspicio del gruppo è poi che le risorse possano andare a beneficio e sostegno dell’industria elettromeccanica italiana, creando così un volano di ricchezza e di occupazione (le Ferrovie sono rimaste recentemente scottate dalla consegna dei primi esemplari del nuovo Etr 600 FrecciaArgento, un convoglio della francese Alstom che per ora non sta rispondendo agli standard richiesti).


Moretti ha anche annunciato che il gruppo andrà avanti sul macchinista unico, e cioè sulla cronica vicenda della riduzione del personale di macchina, anche senza il consenso dei sindacati. Con la stessa determinazione, del resto, Moretti è riuscito a disdire e rinnovare - dopo un calvario di ricorsi - il servizio di pulizia dei treni, che - ha detto - «da aprile saranno finalmente più puliti».

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