«Sinora abbiamo taciuto evitando sterili polemiche per rispetto del dolore dei cittadini colpiti dall'alluvione, ma di fronte alle continue esternazioni del Presidente della Provincia non possiamo più stare zitti». Esplode la rabbia del consigliere regionale Gino Morgillo, spezzino doc, stanco delle speculazioni politiche della sinistra che prova a far politica, anche sporca, in un momento tragico. Morgillo è tra laltro uno di quegli esponenti del Pdl che è sempre pronto a criticare lavversario, ma anche ad applaudirlo se fa bene o ad affiancarlo se la cosa va nellinteresse generale. Per questo è ancor più sensibile a certe accuse gratuite cntro il governo lanciate dal presidente della Provincia della Spezia, Marino Fiasella. «Innanzitutto in qualità di rappresentante di un'istituzione dovrebbe dare risposta alle seguenti domande - incalza Morgillo -. In seguito all'approvazione del decreto che consentiva di portare via i detriti dal fiume, a chi spettava la competenza per avviare il dragaggio? E soprattutto, affermando, come ha fatto, che il dragaggio sarebbe comunque inutile, ritiene che in questo senso sia meglio quindi non fare nulla e lasciare tutto così?». Una stoccata a chi avrebbe prima di tutto il compito di guardare alle proprie responsabilità.
La cosa incredibile è che per un evento che ha colpito una zona sempre governata da Comuni di sinistra, in una Provincia di sinistra, in una Regione di sinistra, sia proprio la sinistra a cercare di scaricare colpe su chi non ha mai governato. «Fiasella lamenta l'esiguità di fondi da parte della Regione e del Governo - insiste Morgillo -. Ma ha mai fatto il conto di quanti milioni di euro sono stati stanziati per il dissesto idrogeologico nel corso degli ultimi dieci anni? Ed in questi stessi anni chi ha ricoperto l'incarico prima di Assessore all'ambiente e poi di presidente della Provincia? E come sono stati spesi questi soldi? E soprattutto, può ritenersi soddisfatto dei tempi con i quali sono stati spesi?».
«Il ridicolo inoltre viene rasentato quando il presidente cerca di dribblare le responsabilità sui grandi progetti urbanistici in itinere - conclude il vicepresidente del consiglio regionale -.
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