Moriero: «Ero il finanziatore»

«Ero solo un finanziatore di quella società che importava auto di lusso, nella quale ho investito parte dei guadagni della mia carriera». Così Francesco Moriero, ex attaccante di Roma, Inter e Napoli si è difeso ieri davanti al gup di Roma Luisanna Figliolia, che lo ha sentito per rogatoria su richiesta del gup del Tribunale di Velletri. L’ex calciatore, ai domiciliari, è stato arrestato il 14 novembre scorso dalla Guardia di Finanza insieme a altre 6 persone in quanto amministratore della società «996 Elite car» di Pomezia coinvolta in una frode fiscale nel commercio di auto di lusso. Moriero è accusato di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, accusa che ha coinvolto anche altre 83 persone e sequestrando beni per un valore di 16 milioni. Moriero, che ha seguito il corso di allenatore a Coverciano ed era in procinto di acquisire una panchina all’estero, ha spiegato, in merito a due assegni sequestrati, che erano il corrispettivo per l’acquisto di due auto per uso personale.

Le vetture, Porsche Cayenne, Mercedes, Bmw, Ferrari, Bentley e Maserati, erano destinate a clienti vip, tra cui calciatori e venivano importate da alcuni paesi dell’UE e commercializzate nel Lazio. Il giro economico era di 120 milioni di euro, con una frode fiscale da 24 milioni di euro.

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