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Morire a 8 anni per mano di un pirata ubriaco

Sono stati i testimoni ad annotare alcuni numeri di targa e a descrivere l’auto killer

Un’altra tragedia colpisce la comunità bengalese a Roma a distanza di pochi giorni dal rogo dell’Esquilino. Vittima un altro bambino, di otto anni, morto ieri mattina all’alba in un incidente stradale provocato da un pirata della strada.
È accaduto intorno alle 5,30 in piazzale Jonio, a Montesacro, mentre il padre del bimbo stava andando a lavorare come ogni domenica al mercato di Porta Portese a bordo di un vecchio furgone Peugeot. Al volante c’era il papà della vittima, al suo fianco una connazionale all’ottavo mese di gravidanza, entrambi con regolare permesso di soggiorno.
Il mezzo si è ribaltato dopo essere stato urtato violentemente da una Fiat Punto scura proveniente da Prati Fiscali a velocità sostenuta, guidata da un peruviano ubriaco. Nessun tentativo di prestare soccorso. L’auto, che non avrebbe rispettato un diritto di precedenza, si è dileguata subito dopo l’impatto. Il bambino è stato sbalzato fuori dal furgone ed è stato travolto e schiacciato dal mezzo, che si è ribaltato più volte. Per lui non c’è stato nulla da fare, è morto sul colpo. I due adulti invece sono stati ricoverati in codice verde al Sandro Pertini, la donna dopo le prime cure è stata trasferita al San Camillo.
Due ragazzi, che avevano assistito alla scena, hanno annotato il numero di targa dell’auto killer e descritto agli agenti non solo la macchina ma anche l’autista. Rintracciare il pirata della strada non è stato difficile per gli uomini del commissariato Fidene Serpentara e per gli agenti della polizia municipale. L’uomo, L. C., 37 anni, peruviano con regolare permesso di soggiorno e residente in via Cassia, è stato trovato intorno alle 8 a casa di alcuni suoi connazionali in via Gran Paradiso, sempre a Montesacro. In strada c’era la Fiat Punto, con i segni evidentissimi di un recente incidente. Al momento dell’arresto era ancora ubriaco e si è difeso sostenendo di non essersi fermato perché aveva avuto paura. È accusato di omicidio colposo, omissione di soccorso e guida in stato di ebrezza.
«Il corpo del bambino - racconta il dirigente del commissariato che ha seguito la vicenda, Vincenzo Spinosi - è stato estratto da sotto il furgone dai cittadini che hanno assistito all’incidente, hanno prestato i primi soccorsi e indicato tipo di autovettura e numero di targa del pirata della strada». Un numero non preciso ma che, grazie ad una battuta organizzata immediatamente da una squadra mista di agenti di polizia e della municipale, ha permesso di rintracciare l’automobile che corrispondeva alla descrizione e riportava danni compatibili con l’urto. E subito dopo il peruviano che si era rifugiato da alcuni amici.


«Esprimo ancora tutta la mia solidarietà alla comunità bengalese di Roma, che nel giro di pochi giorni è stata colpita nuovamente da un altro gravissimo lutto, ed in particolar modo nei confronti dei genitori del bambino morto a piazzale Jonio, che domani (oggi, ndr) andrò personalmente a trovare», ha detto il presidente del IV municipio, Alessandro Cardente.

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