La Moroni anti Vaticano fa tremare Casini

La deputata finiana: "Sui temi sensibili il Terzo polo non si deve far dettare la linea dalla Chiesa". E scoppia la polemica con l'Udc

La Moroni anti Vaticano fa tremare Casini

Roma - L’ultimo problema per il nascente Terzo Polo si chiama Chiara Moroni. E ri­guarda i valori della bioetica, quelli sui quali si profila difficile l’accordo tra segua­c­i di Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Ca­sini. «Se dovessimo copiare - avverte la de­putata di Fli- l’agenda del Vaticano e farla nostra, il Polo della Nazione sarebbe mor­to prima ancora di nascere».

La Moroni elogia le aperture del Pdl sul testamento biologico e attacca i divieti im­posti nel 2004 dalla legge 40 sulla feconda­zione assistita. «È una legge violenta - dice - contro le donne oltreché vergognosa­mente discriminatoria. Obbliga quelle me­no abbienti a rinunciare a un’opportunità offerta dalla scienza e quelle più ricche a emigrare per tentare di avere dei figli. Per questo va cambiata. O quantomeno radi­calmente rivista, se non altro per recepire le sentenze della Corte costituzionale».

La vicepresidente del gruppo Fli alla Ca­mera propone l’istituzione di una consul­ta «che si occupi all’interno del Pdn di temi etici, vale a dire: matrimoni tra gay, legge fine vita, adozioni per i single, fecondazio­ne assistita».

Per la Moroni, insomma, le leggi in mate­ria etica «non possono essere dettate da un soggetto esterno alla politica», cioè la Chiesa. Né vale la «disciplina di partito», ma deve essere lasciata «libertà di coscien­za». Se così non sarà, la Moroni sosterrà «azioni o iniziative promosse da altri su questi temi».

È una vera sfida e Luca Volontè dell’Udc le risponde duramente. Ricorda che il Pdn si ispira al popolarismo europeo. «Chiara Moroni rincorre Pannella e spara fuoco amico sul Polo della Nazione? Nel Ppe i va­lori cristiani, la dignità della persona (dal concepimento alla morte naturale), fami­glia, libertà sociale, economia sociale di mercato sono imprescindibili». Posizioni che sembrano inconciliabili.

È un terreno minato quello dei temi «eti­camente sensibili», con i cattolici di ferro come Casini e la Binetti da una parte e gli esponenti laici del centrodestra come Fini e la Moroni dall’altra. Già in passato il pre­sidente della Camera ha giudicato troppo restrittive le norme sulla fecondazione ete­rologa, schierandosi con il fronte referen­dario (radicali, forze di sinistra e laiche) e ha frenato sul testamento biologico, defini­to «da Stato etico».

Il Pdl sa che questo sarà uno dei primi banchi di prova per il Pdn. E il capogruppo Maurizio Gasparri ha annunciato che alla Camera si aprirà presto il dibattito su euta­nasia e testamento biologico. Sono passa­te poche ore e già le difficoltà interne al po­lo centrista esplodono nelle dichiarazioni della Moroni. Già pronta alla battaglia per­ché nel Pdn «si promuova una libera di­scussione sui temi etici e i diritti civili, ma­trimoni gay», nel rispetto democratico del­le posizioni di tutti e lasciando libertà di opinione.

Per Carlo Giovanardi questa è la prova evidente che il Terzo Polo è «un grande equivoco destinato a un misero

fallimen­to ». Le posizioni «libertarie e laiciste» del­la Moroni, sottolinea il sottosegretario alla Presidenza, su legge 40, testamento biolo­gico e altri temi bioetici sono «totalmente estranee» alla linea del governo.

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