Enza Cusmai
da Milano
Francesca e Sebastiano, i genitori della piccola Miriam deceduta laltro ieri nellospedale di Barcellona, hanno fatto di tutto per non farla ricoverare in quellospedale. Il padre di Francesca era morto proprio nel Barcellona Pozzo di Gotto e i genitori in quelle corsie non ci volevano più tornare. Ora piangono e chiedono, sfiniti dal dolore, giustizia. È mamma Francesca, 50 anni, che lancia un appello accorato. Diretto al cuore del ministro della Sanità. «Vogliamo giustizia e aiuto da parte delle istituzioni. Il ministro Storace intervenga direttamente per fare chiarezza. Faccia in modo che questa morte non cada nel vuoto».
Francesca non ha più la sua bambina ma spera che qualcosa cambi nella sua isola. «Con la morte di Miriam deve chiudersi un cerchio, il ministro faccia attenzione alla Sicilia: tre bambini morti in una settimana pone un problema di mala sanità. Tutto questo clamore, tutto questo rumore deve rimanere vivo fino a quando la verità non viene a galla».
Nella morte della ragazzina siciliana, in effetti, i dubbi sono troppi. A cominciare dallopportunità di fare quella laparoscopia per asportare lappendice. «La ragazza è stata operata senza che le sia stata fatta unecografia» precisa Paolo Pino, il legale dei genitori di Miriam, «mentre il medico della ragazza aveva prescritto espressamente due ecografie, una addominale e una pelvica». I medici del Barcellona hanno ritenuto che non fossero necessari quegli esami perché dalle analisi del sangue e da una pressione delle dita sulla parte dolorante hanno ritenuto ci fosse una chiara infiammazione dellappendice.
In realtà, la piccola paziente accusava forti dolori alladdome, dolori di cui aveva già sofferto a luglio in coincidenza con il periodo mestruale. Il medico di guardia le aveva consigliato immediatamente unecografia che i genitori di Miriam non sono riusciti a farle fare neppure privatamente. Ma a settembre il dolore si acuisce e sempre in coincidenza con la fine del periodo mestruale. Il medico della ragazzina prescrive a quel punto una doppia ecografia. Richiesta rimasta sulla carta. La prescrizione sottoscritta dal medico di base della ragazza, infatti, è stata sottoposta ai chirurghi dellospedale di Barcellona ma è stata ignorata. «Non cè bisogno, questa è appendicite» hanno dichiarato gli esperti del Barcellona che sono intervenuti con una laparoscopia.
È in questoccasione che le cose non sono andate per il verso giusto. Lappendice è stata prelevata ma subito dopo lintervento un gonfiore alladdome ha scatenato a Miriam dolori fortissimi. A quel punto una Tac e poi lintervento chirurgico rivelatosi del tutto inutile.
Lautopsia di domani dovrebbe chiarire i lati oscuri di quanto è accaduto in quella sala operatoria. Due professori di Milano arriveranno a Barcellona per accertare la verità. Intanto le domande senza risposta si accumulano. Sarà stata appendicite? Perché unecografia precauzionale non è stata effettuata prima dellintervento? E ancora. La morte di Miriam, causata da unemorragia, è stata provocata dallerrata recisione di una vena durante lintervento in laparoscopia? Unagenzia di stampa, Apcom, ha ipotizzato «un errato uso del laser che avrebbe reciso involontariamente una vena provocando lemorragia mortale».
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