Morta dopo il parto, indagati i medici: «Omicidio colposo»

I parenti di Mariangela, la donna di 37 anni morta dopo il parto all’ospedale Buzzi, si danno il cambio accanto alle culle per allattare i tre gemellini rimasti senza mamma. E intanto la procura va avanti con le indagini. Al registro degli indagati risultano iscritte alcune persone. Il fascicolo aperto sul caso, con ipotesi di omicidio colposo, è infatti passato da modello 44 (contro ignoti) al modello 21, quello contenente notizie di reato relative a persone note. In questo modo gli inquirenti potranno proseguire gli accertamenti già cominciati con il sequestro della cartella clinica della donna. Una cartella che racconta di un parto cesareo programmato alla 34esima settimana, di un’emorragia gravissima e di due arresti cardiaci contro cui i medici non hanno potuto fare nulla.
A chiarire meglio la vicenda sarà l’autopsia sul corpo della donna, fissata per la prossima settimana. Andrea Toietta, marito di Mariangela da cinque anni, è distrutto dal dolore e non ha ancora pensato a una data per il funerale che, con tutta probabilità, si terrà a Parabiago, città in cui la coppia viveva. L’unico conforto per l’uomo sono i suoi tre bimbi, Emanuele, Davide ed Eleonora: «Mangiano - dice con la voce spezzata - e sembra stiano bene».
Perplesso su come sono andate le cose in sala parto è l’avvocato della famiglia, Salvatore Granata: «Preferisco essere cauto e aspetto che gli inquirenti svolgano il loro lavoro - spiega -. Mi pare comunque che l’attenzione sulla vicenda sia molto alta. È evidente anche a un profano che sia accaduto qualcosa di anomalo e che si tratti di un caso dai caratteri inquietanti. Se devo parlare da padre e non da avvocato, sono sconcertato».
Per fare chiarezza sulla vicenda e sapere nel dettaglio ciò che è accaduto nel reparto dell’ospedale Buzzi, il presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori in campo sanitario, Leoluca Orlando, ha inviato una lettera all’assessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani: «Non potendo escludere negligenze da parte dei medici - scrive -, anche in questo caso la commissione intende acquisire una relazione con tutte le necessarie valutazioni sull’episodio, in ordine a eventuali disfunzioni organizzative o specifiche responsabilità individuali, nonché sui provvedimenti cautelari o sanzionatori adottati».
Dal canto suo, anche la direzione del Buzzi sta provvedendo a stendere un rapporto sul caso per consegnarla sia alla Regione Lombardia sia al Ministero alla Salute.

Il direttore sanitario Antonio Bonaldi intende infatti adottare il protocollo che si segue per i cosiddetti «eventi sentinella» e, dopo una riunione con lo staff presente martedì pomeriggio in sala parto, farà il punto per iscritto. La sala operatoria e altro materiale medico risultano ancora sotto sequestro per consentire lo svolgimento delle indagini senza che sia trascurato nessun particolare.

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