La morte di Tommy deve aiutare a guardare al futuro

La barbara uccisione di Tommy mi ha lasciato sgomento. Mi è sorta dal cuore la stessa domanda che si fecero i discepoli di Gesù di fronte alla morte di Lazzaro: «Signore se tu fossi stato qui, lui non sarebbe morto». Sì, se tu, Signore, fossi stato qui, Tommy non sarebbe morto, eppure tu, Signore, sei stato qui, sei qui, e allora perché questa piccola creatura è stata uccisa in modo così orrendo?
In momenti tanto drammatici si viene assaliti da una strana sensazione di nulla, come se tutto l’umano non potesse aprire più un varco di bene, e infatti è così quando il male raggiunge tanta perversione. Ma non perché Dio non è stato qui, bensì perché l’uomo lo ha rifiutato è stato possibile e continua ad essere possibile che il male laceri la carne umana, commetta tanto scempio.
Così oggi siamo di nuovo posti di fronte ad una grande scelta, se guardare in faccia a Tommy, se stare al suo sorriso, oppure se cedere al nulla.


È solo la forza di una domanda, il rischio di chiedere a Dio che abbracci quel piccolo bambino, è solo la certezza che quegli occhi vivaci guardano ora il Signore e implorano che non succeda più che un uomo uccida un bambino, è solo questo il varco attraverso cui il Signore può oggi essere qui a confortare chi soffre e ad aiutarci a costruire un mondo più umano.

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