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È morto Fred Hallyday il più famoso degli storici del Medioriente

Era uno dei maggiori esperti del mondo islamico. La sua analisi più scioccante e famosa: «il conflitto apertosi l'11 settembre 2001 rischia di spaccare il pianeta almeno per un secolo».

Lo storico e politologo irlandese Fred Halliday, uno dei più eminenti studiosi del Medio Oriente e del mondo arabo contemporaneo, è morto ieri in un ospedale di Barcellona, per complicazioni legate ad un tumore, all'età di 64 anni. L'annuncio della scomparsa è stato pubblicato dal quotidiano londinese «The Guardian». Professore di relazioni internazionali alla London School of Economics, dal 2008 insegnava anche in Spagna, all'Institute of International Studies di Barcellona. Halliday è autore di oltre venti libri, tra cui Two hours that shook the World (2001), dedicato all'attacco alle Torri Gemelle, Nation and religion in the
Middle East (2000), Revolution and World Politics (1999),
Islam and the myth of confrontation (1995) e Arabia without sultans (1974). In italiano sono stati tradotti Il Medio Oriente. Potenza, politica e ideologia (Vita e Pensiero) e Cento miti sul Medio Oriente (Einaudi). Halliday è stato anche un noto commentatore televisivo per le questioni del Medio Oriente per la Cnn, Bbc e Aljazeera ed era editorialista del giornale The Observer.
Dopo gli studi all'Università di Oxford, dove poi iniziò la carriera, Halliday dal 1969 al 1983 fu uno degli intellettuali di spicco del board della «New Left Review», da cui si dimise in seguito alla sua nomina a professore della London School of Economics. Come molti intellettuali europei della sua generazione, Fred Halliday, di formazione marxista, era fortemente critico verso la politica mediorientale degli Stati Uniti; ma la sua critica investiva più in generale il rapporto dell'Occidente con il mondo islamico. Capace di esprimersi senza difficoltà in arabo (in questa lingua è intervenuto regolarmente su Aljazeera), lo storico irlandese era un grande conoscitore della scena mediorientale e dei personaggi politici che la animano.Le sue riflessioni sull'Iraq, sulla Palestina, sull'Iran, su Al-Qaeda, sul problema dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea o sul ruolo dell'Europa nel conflitto israleliano-palestinese hanno fatto di Halliday uno dei più conosciuti e autorevoli analisti contemporanei delle questioni medio orientali. Lo studioso ha sempre rivendicato la necessità di una riflessione più puntuale che contestualizzi la regione del Medio Oriente e i suoi problemi in una prospettiva storica e politica di ampio respiro.


Halliday è stato così autorevole da essere immortalato nel
romanzo Sabato dello scrittore britannico Ian McEwan in
questi termini: «Henry si è comprato il libro di Fred Halliday e vi ha letto, nelle prime pagine, quella che gli appare come una maledizione senza scampo: l'attacco delle Torri ha precipitato il mondo in una crisi globale che, nella migliore delle ipotesi, potrà risolversi nel giro di cent'anni».

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