Si svolgono oggi pomeriggio alle 14.45, nella chiesa di San Marco a Milano, i funerali di Giovanni Gandini, editore, scrittore, disegnatore e soprattutto fondatore della rivista Linus, morto venerdì scorso nella città dovera nato nel 1929.
A metà degli anni Sessanta, Gandini importò dallAmerica i celeberrimi «Peanuts», aprendo a schiere di ragazzi e meno ragazzi un mondo di slogan, battute e tormentoni, con i quali il brachetto Snoopy, Charlie Brown, la saccente Lucy e il timido Linus, abbarbicato alla sua copertina, esprimevano disagi e incertezze di una generazione. Il giornale era affiancato dalla casa editrice Milano Libri, nata dallomonima libreria gestita dalla moglie di Gandini, Annamaria Gregorietti. È stata lei sabato scorso a dare la notizia della morte del marito.
Oltre ai fumetti di Schulz, Linus ha aperto la porta alla controcultura americana ma anche al surrealismo latino, da Fernando Arrabal a Roland Topor passando per Copi. Ma sulla «rivista dei fumetti e dellillustrazione» (era questo il sottotitolo di Linus), comparivano anche la sinuosa Valentina di Guido Crepax, Pogo, Krazy Kat, Bc, Dick Tracy e Corto Maltese di Hugo Pratt. Il primo numero del 1965 conteneva anche interviste di Umberto Eco a Elio Vittorini e a Oreste Del Buono. Giovanni Gandini diresse Linus fino al 1972, anno in cui cedette il posto di comando proprio a Del Buono.
I fumetti americani erano tradotti magistralmente, lavorando di cesello sui nonsense di Pogo e sulle battute dei Peanuts e del Mago di Id, sovrapponendo al linguaggio originale il linguaggio giovanile italiano.
Non soltanto editore, Giovanni Gandini coltivava una vivace passione narrativa, con un gusto innato dellironia e della dissacrazione.
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