Mosca compra 2.500 Lince «Altro che affari personali»

Altro che regali costosi, machismo putiniano, megafono di Mosca, compromessi politici. I rapporti tra Roma e Mosca sono ottimi, è vero, ma come ammettono sia Berlusconi sia il presidente russo Dimitri Medvedev in una conferenza stampa congiunta a Soci, «non c’è mai stato un solo interesse personale. Mai, in nessuna occasione: abbiamo sempre lavorato nell’interesse dei rispettivi Paesi».
Parla il Cavaliere e il presidente russo accanto annuisce con convinzione. Affari, certo, ma per il bene di Italia e Russia. E non c’è solo il gas, con l’accordo siglato per South Stream tra Gazprom ed Eni per fornire energia all’Europa, a unire Roma e Mosca. Grazie all’incontro bilaterale di Soci, infatti, l’Italia darà il via con la Russia a una joint venture per produrre 2.500 veicoli tattici multileggeri, i cosiddetti Lince, la metà dei quali verrà assemblata proprio in Russia. Ad annunciare l’accordo è stato il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ieri presente a Soci assieme ai colleghi Frattini, Maroni, Romani, Brambilla.
Per quanto riguarda il settore militare, una decina di mezzi che ora vengono utilizzati in Afghanistan dai nostri soldati verranno consegnati ai russi affinché possano essere testati. Ogni veicolo costa circa 300mila euro il che si traduce in un bel business. Ma non è finita qui visto che proseguono le trattative per fornire alle truppe di Mosca anche i blindati Centauro e Freccia. Il Freccia è un blindato per il trasporto delle truppe che costa circa 3milioni di euro. Il Centauro invece è pure dotato di torretta e cannone da 105/120 millimetri e quindi il suo valore è ancora maggiore rispetto al Freccia. Tradotto: un affare anche in questo caso. «Ci hanno chiesto alcuni esemplari - ha dichiarato il titolare della Difesa italiano - due Centauro li daremo subito per farglieli testare. Mentre per i Freccia aspetteremo qualche mese perché li abbiamo mandati in Afghanistan e non vogliamo sottrarli ai nostri soldati».
Non solo: Mosca sarebbe pure interessata alle nostre navi d’assalto anfibio. Collaborazione, cooperazione e amicizia anche in altri settori. Quello aereo per esempio. A benedire la joint venture (deteniamo una quota del 25%) tra la russa Sukhoi e l’italiana Alenia aeronautica (Finmeccanica), i due premier Berlusconi e Putin e il presidente Medvedev. I quali, al termine del vertice, sono saliti sul velivolo commentando positivamente il frutto dell’intesa. Si tratta di un aereo da novanta posti, utilizzato per tratte regionali, offerto anche ad Alitalia. E ancora. La Fiat, grazie agli ottimi rapporti tra i due Stati, ha da poco firmato un’intesa con la russa Sollers per realizzazione di una joint venture che dovrebbe portare alla costruzione in Russia di circa 500mila auto entro il 2016.

E poi, di ieri, l’accordo sulle poste tra RussianPost, Posteitaliane e Finmeccanica. In pratica daremo una grossa mano per innovare i servizi degli uffici postali russi e anche in questo caso si tratta di business. Altro che regali.
FCr

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