Cronaca locale

La moschea milanese, una bomba a orologeria

Da viale Jenner a Lampugnano, da Lampugnano a Lacchiarella, da Lacchiarella a viale Jenner? Prorio oggi la Lega Nord raccoglierà firme da presentare al presidente della Provincia Podestà e al prefetto Gian Valerio Lombardi per chiedere di non trasferire la moschea di viale Jenner nel Parco Sud Milano.
Il problema della moschea milanese è una delle bombe ad orologeria che presto o tardi scoppierà. Un terzo dei musulmani vive oggi in Paesi a maggioranza non musulmana e le moschee simboleggiano sempre più la lotta per sposare tradizione e modernità: ricordiamoci infatti che gli immigrati musulmani lasciano tutto dietro le spalle per mettere le radici in Occidente, ma non certo la loro identità culturale e religiosa. Sono prima musulmani e poi italiani. Via via che il numero dei musulmani europei aumenta, dai dodici milioni di dieci anni fa ai venti milioni di oggi, aumenta anche l'esigenza di moschee. Un rapporto di due anni fa del ministero dell'Interno italiano afferma che in sette anni nel nostro Paese le moschee sono passate da 351 a 735, per arrivare oggi a 750. Le nuove costruzioni trovano ostacoli soprattutto perché si contesta loro il fatto che devono essere luoghi di culto e non di ritrovo per fondamentalisti. Così da noi si chiede che lo Stato controlli ed entri nella formazione degli imam, con la difficoltà che presso i musulmani non esistono «autorità» ma solo persone che hanno «prestigio».
Nel mondo che si fa? Dalla moschea galleggiante di Dubai a quella di Istanbul, progettata da una donna, che fa cadere il recinto della preghiera tra maschi e femmine; dall'Olanda dove si lavora ad un edificio attrezzato con mulini a vento, negozi e un campo di basket, aperto così non solo ai musulmani, alla Germania, dove la Merkel ha vietato minareti più alti dei campanili, dove nasce una moschea con grandi finestre a tutta altezza, che consentono ai passanti di curiosare all'interno, per incoraggiare la conoscenza dell'islam. E i rumorosi minareti? Non più suoni ma luci che pulsano al ritmo della voce del muezzin.

Aspettiamo che Milano prenda una decisione.

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