Moschee, il nodo islamico fa tremare le giunte rosse

Cofferati e la Vincenzi costretti a proporre politiche di destra

da Genova

Duro mestiere quello del sindaco di sinistra. Specie se per continuare a poterlo fare si è costretti a dire cose di destra. Lo sa da tempo Sergio Cofferati a Bologna, lo ha imparato rapidamente Marta Vincenzi a Genova. Accomunati, oltre che dall’antica militanza nel Pci, dalla recente crociata anti moschea. Roba di destra, appunto. Che non piace agli eletti della sinistra, ma agli elettori sì. L’ultima conferma arriva proprio da Genova, dove la donna forte della sinistra ha prima fatto proprie le idee della gente contraria alla prevista realizzazione di un centro islamico nel cuore del ponente cittadino più fedele alla sinistra, poi ha dovuto fare i conti con i compagni. Esattamente come il Cinese, che ha osato bloccare la delibera per la costruzione di una moschea a Bologna. Lei, la Vincenzi, ha scritto al ministro Amato per sapere chi sono i costruttori della moschea prima di autorizzarla.
E Antonio Bruno, consigliere comunale genovese della Sinistra europea parte soft nella critica: «La moschea è l’unico punto sul quale Marta Vincenzi insegue la destra. La questione della sicurezza spetta alla polizia». Il collega Bruno Delpino dei Comunisti italiani dà invece dell’untore al suo sindaco: «Fa propri alcuni stati d’animo e di insicurezza che sono esagerati. Si rischia di alimentare la paranoia musulmani uguale terroristi quando Genova è sempre stata tollerante e ha avuto rapporti continui col mondo musulmano». Non una mozione di sfiducia, ma quanto basta per convincere Marta Vincenzi a precisare che lei non vuole proprio impedire la moschea, che il suo discorso è meno tranchant. «Non vi è alcun pregiudizio da parte nostra - ha voluto ribadire a stretto giro di comunicati -. La nostra rimane una logica di accoglienza e solidarietà. Se il mio discorso è stato accolto come uno stop alla moschea è stato male interpretato. Le mie parole sono state chiare, si è trattato di una dichiarazione di responsabilità.

La moschea sarà costruita in maniera tale da garantire al tempo stesso libertà di culto e sicurezza. Ne torneremo a parlare con il ministro Amato, ma non credo si tratti di una priorità per il 2009». Soprattutto, c’è da pensare a non perdere altri voti.

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