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Mosley cede, nasce la Formula risparmio

Ammettiamolo: la crisi vera interessa più della crisi dei motori. Pensando alle famiglie che non arrivano alla quarta o alla terza settimana del mese, si prova un sacrosanto imbarazzo a discorrere e leggere dei miliardari dei motori. Ma questo è, e dopo l’avvenuto accordo di ieri si fa festa a Montecarlo - e dove altrimenti? -. Perché lo spauracchio della F1, il famigerato motore unico ventilato per ridurre i costi dal presidente Fia, Max Mosley, è ufficialmente solo un incubo passato. L’alto consesso di ieri con da una parte la Federazione e Mosley e dall’altra i nove team riuniti nell’associazione Fota presieduta da Luca di Montezemolo, ha infatti visto tutti vincitori. Perché la Fia, proponendo il motore uguale per ogni squadra, ha spaventato le grandi Case che sono corse ai ripari mettendosi d’accordo per proporre una F1 più economica e dove anche i propulsori per i piccoli team potessero essere ceduti a prezzi da discount. Dall’altra parte, i team hanno visto accantonare i progetti Fia a favore dei loro (vedere la tabella in pagina). Non a caso, sarà proprio Montezemolo a sottolineare l’aspetto più importante dell’intera vicenda: «L’unità delle squadre è stata fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di una nuova F1, ma con lo stesso dna, come richiesto dalla Fia». Già, il dna. Perchè la Ferrari in primis, ma anche le altre grandi Case non avrebbero potuto restare in un campionato senza più competizione tecnica.
Le analogie con la vera crisi continuano. Quanto sancito ieri è la trasposizione motoristica degli interventi dei governi del mondo a sostegno dell’economia in affanno. C’è infatti un presidente della Federazione internazionale dell’auto che ha deciso tardivamente di imporre una drastica riduzione dei costi, così come c’è una Banca Europea che sempre tardivamente ha capito che i tassi andavano abbassati. Questo signore, Max Mosley, in qualità di massimo esponente politico dello Stato indipendente della F1 ha persino annunciato un intervento di sostegno. Così, la Honda che con il suo ritiro aveva reso macroscopica la crisi nel Circus, lasciando a spasso 700 persone, è stata ora spronata ad aiutare per il 2009 l’eventuale compratore del suo team. In questo modo gli interessati non scapperanno temendo di sobbarcarsi subito costi eccessivi.
Parole, quelle di Mosley, pronunciate alla vigilia della riunione di ieri pomeriggio a Montecarlo e durata quattro ore e che fanno il paio con un’altra, importante, apertura mostrata nei confronti dei team. «Sarebbe meglio se accettassero la proposta Fia (quella del motore unico, ndr) - aveva detto -, ma non si devono avere pregiudizi su ciò che gli altri possono proporre. Se dovessero avere idee buone, sarebbe ottimo... Io voglio solo evitare che si gironzoli in mezzo al disastro senza sapere quel che stiamo facendo».
Guarda caso, dopo questo segnale di disponibilità e dopo che in mattinata, con un comunicato, la Renault aveva ribadito la totale unità d’intenti dei membri Fota, le parti hanno trovato l’accordo. «Fia e Fota hanno avuto l’incontro sui temi di F1 di maggior successo che i partecipanti ricordino. È stata trovata l’intesa sulle misure per raggiungere gli obiettivi inizialmente fissati dalla Fia per il 2010, dopo di che, in aggiunta a queste, la Fota ha presentato proposte per una significativa riduzione dei costi nel 2009, mantenendo la F1 al vertice degli sport motoristici e rafforzando il suo interesse».

Domani verranno esaminate dal Consiglio mondiale.

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