Mosnel, dieci anni da raccontare

L e bollicine italiane non sono mai state così in forma come in questo periodo. Dovunque spuntano riserve e millesimati interessanti. Uno lo abbiamo assaggiato in anteprima qualche giorno fa a Milano, nello spazio Neff: è il Franciacorta docg Pas Dosé Riserva 2008 del Mosnel, battezzato dopo aver riposato per dieci anni nelle seicentesce cantine della famiglia Barzanò che prende il nome dal lemma locale per pietraia. E a presentare il vino nell'appuntamento meneghino c'era Giulio Barzanò, perché la sorella Lucia - che di solito svolge il ruolo di ambasciatrice dell'azienda - è impegnata nel lieto compito di «sfornare» due gemelli.

Intanto godiamoci questo nastro né azzurro né rosa ma dorato. Si tratta di un vino frutto di un blend di uve Chardonnay (60 per cento), Pinot Bianco (20 per cento) e Pinot Nero (20 per cento) vendemmiate nell'ultima decade di agosto, pressate lievemente (in modo da estrarre solo il meglio dagli acini) e poi fermentate in parte in acciaio e in parte nel legno. Poi una breve fermentazione malolattica e un affinamento di ben 102 mesi (dicasi centodue) prima della sboccatura.

Un Franciacorta di altissimo profilo: colore seducente, perlage fitto,

naso speziato con prevalenza di zafferano e zenzero, bocca piena e persistente, che si fa ricordare con un finale mieloso.

Il vino è prodotto in edizione davvero limitata (5900 bottiglie) alcune delle quali in grande formato.

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