In mostra il capolavoro «ritrovato» di Raffello

La mostra «L’Arma per l’Arte - Antologia di meraviglie» sarà ospitata nelle sale di Castel Sant’Angelo a partire dal 22 settembre. Per l’occasione lascerà le sale del Palazzo Ducale di Urbino, che gelosamente lo custodisce, il Ritratto di gentildonna, cosiddetta La muta di Raffaello, simbolo della straordinaria stagione del Rinascimento urbinate. Il ritratto di nobildonna, avvolto ancora nel mistero, è capolavoro indiscusso in cui l'artista dimostra di aver assimilato, con straordinaria vivacità e curiosità intellettuale, la lezione di Leonardo da Vinci. Urbino costituisce il punto di partenza ideale di questa mostra, che ha come tema di fondo il legame tra ogni opera d'arte e la sua città, il suo museo e la sua chiesa.

un legame che, come nel caso del dipinto di Raffaello, è stato riallacciato grazie all’attività dei Carabinieri. L’opera, insieme con altri due capolavori di Piero della Francesca, era stata rubata dalla Galleria Nazionale di Urbino nel ’75 e recuperata l’anno successivo.

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