di Benny Casadei Lucchi
I motivi per non tenere musi lunghi troppo a lungo potrebbero essere se-di-ci. Tanti quanti i punti che, in classifica generale, separano il Vale più ammaccato dallo Stoner più entusiasta del motomondo. Ma non ne servono tanti. Solo una manciata. Anche perché abbiamo tutti noi avuto diversi giorni, se non settimane, per prepararci alla delusione grande di non vedere Rossi e la Rossa, la nazionale nostra dei motori, fare tabula rasa dei rivali.
La classifica Il settimo posto in Qatar di Valentino non significa «addio sogni di gloria». Così come non deve allarmare la prognosi che il Dottore ha stilato dopo la gara, quel «datemi un mese e mezzo e sarò di nuovo in forma». Certo, se non parlassimo di Rossi sarebbe da brividi; dato però che così non è, perché titillarsi coi brutti pensieri? Meglio ricordare che luomo è il più grande centauro di sempre e che i quarantacinque giorni in questione si traducono in un solo altro Gran premio claudicante: quello di Spagna, a Jerez de La Frontera, fra due settimane. Per cui, sperando che i quindici giorni che lo separano dallAndalusia lo aiutino a recuperare ancora un poco, il quarto barra quinto posto sarebbe un risultato alla portata. Ovvero: 13 o 11 punti. Con i vari Stoner, Lorenzo e Pedrosa a replicare duelli tanto gloriosi quanto rischiosi, Rossi e la Rossa resterebbero in corsa per impostare, dal Portogallo, il primo di maggio, la futura grande rimonta.
Rivalità iberica Tanto più che a Jerez, nel vero senso della parola unarena motoristica, i galletti spagnoli, Lorenzo e Pedrosa, daranno lanima per sgambettarsi a vicenda e complicare la vita a Stoner. Per cui, chissà che il Valentino non riesca ad approfittarne o a dargli qualche duno dei suoi proverbiali morsi da animale da gara. Benché ancora con troppi denti spuntati. In questo, involontari alleati potrebbero addirittura rivelarsi i due galletti italici, Dovizioso e Simoncelli, entrambi dotati di Honda ufficiali, eternamente nemici e vogliosissimi di sgambettare Stoner e Pedrosa.
Il fattore canguro Poi cè laffascinante capitolo Stoner. Il ragazzo è in forma extraterrestre. Cioè, sul pianeta, al momento, non esistono paragoni. Il fatto che con laustraliano la Honda sia tornata ai fasti dellepoca Rossi (2000-2003) e che Vale abbia da lui ereditato una Ducati che la passata stagione aveva vinto tre delle sei ultime gare, la dice lunga su quanto Valentino sia e sarà carico una volta ristabilito. Pensateci: quanto gli deve essere costato ammettere, laltra sera, «ovvio che non sto guidando come Casey né come deve essere guidata una Ducati...»?
La Rossa Infine, la partenza del Vale a Losail. Ha esagerato e alla staccata è andato lungo; però un battito prima era nono fermo sulla starting grid e un attimo dopo secondo. Questo per dire che razza di moto ha per le mani.
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