Lando Norris è diventato campione del mondo ancora prima di diventare un grande campione. Ha la velocità, ma ancora gli manca la forza mentale per diventare un Verstappen, il termine di paragone di questa generazione di giovani fenomeni nati sui kart e diventati grandi sui simulatori. All'ultimo giro di giostra ha tirato fuori il carattere giusto, ha evitato i tentennamenti avuti spesso durante l'anno, Max però è un'altra cosa. Ma Lando è anche un campione dal volto umano, un ragazzo che sa sorridere in pubblico e non ha mai nascosto di aver lavorato con dei professionisti sulla sua salute mentale, sul lato grigio della sua personalità che gli faceva tremare le gambe sul più bello, quando ad esempio non riusciva a concludere in testa il primo giro dopo esser partito dalla pole e che l'ha spinto ad allontanarsi dai social, lui giovane e amato dai ragazzi. Lando ha sofferto Verstappen e non lo ha mai negato, ma ha lavorato per riuscire a sfruttare meglio la superiorità della sua McLaren e non lasciarsi frenare da quelle vocine interne che lo avevano reso fragile. «Ringrazio i miei genitori per avermi permesso di inseguire i miei sogni», ha detto. E papà Norris di denari ne ha messi davvero tanti per farlo arrivare fin qui. Babbo Adam qualche anno fa era stato inserito al 610° posto nella classifica degli uomini più ricchi di Gran Bretagna con un patrimonio di oltre 200 milioni di sterline. Una ricchezza che si è costruito da solo, vendendo la sua azienda che si occupava di piani pensionistici e dedicandosi a nuove avventure come quella della mobilità elettrica, ma di fatto andando in pensione a poco più di 30 anni per dedicarsi al figlio. Che la sua ricchezza abbia aiutato Lando non c'è dubbio, permettendogli di lasciare la scuola, farsi seguire da un tutor privato e dedicarsi ai kart girando a più non posso. Ma non sono i soldi a comprarti un posto in McLaren e a metterti al centro del progetto di rinascita di un team glorioso. L'altra metà della famiglia Norris è mamma Cisca che arriva dal Belgio e ha regalato al figlio un nome insolito. Cisca gli ha trasmesso il sorriso, la cultura umanistica e la predisposizione a non nascondersi mai, a esser sempre se stesso. Se c'è un pregio di Lando è certamente quello di non prendersi troppo sul serio.
Non ha mai nascosto neppure il suo tifo per Valentino Rossi ma non ha nulla in comune con Vale, se non il gusto di amare il lato divertente della vita. Vale era spietato con gli avversari, Lando no, ma vedendo come è uscito dalla crisi di mezza estate, c'è la possibilità che possa ancora migliorare.