Per Beppe Sala, sindaco di Milano, arriva il primo giorno del giudizio: è stata fissata per giovedì 14 dicembre l'udienza preliminare in cui il giudice Giovanna Campanile dovrà vagliare l'imputazione di falso in atto pubblico mossa dalla Procura generale di Milano a carico del primo cittadino.
Per Sala, la pubblica accusa aveva chiesto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio solo per una delle vicende al centro degli appalti Expo, la retrodatazione di un verbale di riunione della commissione aggiudicatrice. L'altra accusa, relativa ad una presunta turbativa d'asta per il medesimo appalto, è stata stralciata, anche se per ora non ne è stata chiesta l'archiviazione.
L'udienza preliminare è stata fissata a tempo quasi record, visti i tempi medi d'attesa della giustizia milanese: una corsia preferenziale dettata dalla necessità di non lasciare a lungo sospeso il sindaco, in una posizione oggettivamente scomoda.
Il 14 dicembre il giudice Campanile dovrà decidere se rinviare Sala a giudizio o accogliere la richiesta di proscioglimento presentata dai legali del sindaco, Salvatore Scuto e Stefano Nespor. La difesa nelle sue memorie (Sala non è mai stato direttamente interrogato) ha sostenuto che la "correzione" della data sul verbale non ha avuto alcuna conseguenza negativa, visto che la riunione di cui si tratta non aveva visto assumere decisioni sul capitolato di gara. E' più o meno lo stesso ragionamento che aveva portato la Procura della Repubblica a chiedere l'archiviazione del fascicolo.
La Procura generale si era messa di mezzo, non condividendo la linea della Procura, aveva avocato l'inchiesta e chiesto il processo per il sindaco.Beppe Sala ha già fatto sapere che intende restare al suo posto anche nel caso che il giudice disponesse il suo rinvio a giudizio.
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