L'immigrazione "non si può fermare". E questo non è un male, assicura Federica Mogherini, perché "senza migranti la nostra economia sarebbe paralizzata, la nostra demografia ci porterebbe al collasso, le nostre società crollerebbero".
In un'intervista con il Corriere della Sera, l'Alto Commissario Ue per la Politica Estera fa un giro d'orizzonte sulla situazione politica e diplomatica mondiale, a partire dal delicatissimo scacchiere mediterraneo. In attesa del vertice informale dei capi di Stato e di governo della Ue, in programma per oggi a Malta, l'ex ministro degli Esteri spiega che i flussi migratori in partenza dal Maghreb verso le coste italiane e maltesi si possono controllare sia con l'azione in mare - "l'addestramento della guardia costiera è iniziato a settembre, ma molte vite vanno perdute perché le nostre navi non hanno accesso alle acque libiche" - ma anche con il rafforzamento dei confini meridionali della Libia - "abbiamo lavorto in particolare con il Niger, creando posti di lavoro per aiutare i migranti a tornare al loro Paese" .
Il rebus Libia
Strettamente legata alla questione migratoria è quella della crisi libica: il Paese nordafricano è descritto dalla Mogherini come "profondamente diviso". "Ma la Libia può e deve restare unita, è un Paese strategico - prosegue - Certo, né Tripoli né Tobruk possono governare da soli."
Il nodo Trump
Sulle complesse relazioni con la nuova amministrazione Usa, il capo della diplomazia europea non sembra darsi troppi pensieri: "L'America non è una minaccia, i nostri rapporti sono più profondi e più antichi di qualsiasi amministrazione. La crisi interna è loro, non nostra", aggiunge la Mogherini ricordando che la politica americana deve ancora definirsi e che il congresso repubblicano incalzava Obama perché troppo morbido con la Russia.
I rapporti con Putin
E proprio per quanto riguarda le relazioni con il Cremlino, l'Alto Commissario esprime dubbi sulla reale forza della Russia, che descrive come "dinamica in politica internazionale e sul piano militare, ma minata internamente dalla crisi economica." L'Europa, ricorda, ha lavorato bene con Mosca per dossier delicati come quello riguardante il nucleare iraniano, mentre su altri tavoli gli aspetti di frizione sono più forti.
La crisi d'identità della Ue
Il nodo che è forse più spinoso è però quello relativo all'immagine che l'Europa ha di sè e che la Mogherini descrive usando la metafora di una "meravigliosa sedicenne che si guarda allo specchio e si vede brutta".
"I nostri partner internazionali - ragiona l'Alto commissario - continuano a dirmi che noi europei non ci rendiamo conto della nostra potenza. Siamo noi a non capire la nostra forza.
Il mondo guarda a noi come partner affidabile pr quanto riguarda commercio libero ed equo, diritti umani, multilateralismo, sostegno all'Onu, diplomazia, cambiamenti climatici.... La nostra salute fisica è perfetta, ma siamo labili di nervi."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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