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"Quando me ne andrò dalla Ferrari...", Leclerc a cuore aperto

Il pilota monegasco spiega di non essere riuscito a trovare subito il feeling con la nuova Rossa e ammette le proprie responsabilità: "Sono io il pilota, sono io quello che prepara la macchina"

"Quando me ne andrò dalla Ferrari...", Leclerc a cuore aperto

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Nonostante i risultati insoddisfacenti e le evidenti difficoltà a trovare il feeling con la nuova monoposto, Charles Leclerc sembra proprio intenzionato a non gettare la spugna: il suo sogno di legare indissolubilmente il proprio nome a quello della scuderia del Cavallino Rampante centrando finalmente un titolo che a Maranello manca da oltre 15 anni, resta vivo più che mai.

Per risalire all'ultimo trionfo nella classifica piloti bisogna tornare indietro fino al 2007, anno in cui a vincere fu il finlandese Kimi Raikkonen, mentre l'anno successivo arrivò il più recente mondiale costruttori (2008). Un digiuno troppo lungo per quella che continua ad essere ancora la scuderia più vincente della Formula Uno.

Comprensibile, dunque, che per un pilota che arriva dalla Ferrari Driver Academy, primo a raggiungere il sogno di impugnare il volante della Rossa, l'obiettivo sia quello di salire sul primo gradino del podio a fine stagione e di ottenere un posto di prestigio nella storia della scuderia di Maranello.

"Vasseur? Riesce a calmarti"

Gli ultimi sviluppi, con l'arrivo di Frederic Vasseur nel ruolo di team principal, sono positivi, secondo quanto riferito dal pilota monegasco nel corso di un'intervista concessa al portale The Race. In un ruolo chiave, peraltro, visti i numerosi errori compiuti al muretto nei tempi più recenti. "Fred è molto bravo a motivarti e a calmarti quando ne hai bisogno", ammette Leclerc. "Ed è sempre stato molto schietto con me. Questo è esattamente ciò di cui ho bisogno. È difficile trovare persone come lui".

A parte il buon rapporto con Vasseur, ovviamente, deve esserci la fiducia totale nei programmi per il prossimo futuro per poter proseguire insieme alla Rossa."Credo nel progetto Ferrari come non mai, specialmente da quando è arrivato Vasseur", considera il pilota, "c'è la volontà di vincere, sono sicuro che stiamo lavorando nella giusta direzione". Almeno per il momento, quindi, non c'è il rischio che le strade di Leclerc e della Ferrari si separino, nonostante qualche rumor nel corso dell'estate. "Quando non crederò più nel progetto, probabilmente me ne andrò", spiega ilmonegasco,"anche perché in questo tipo di situazioni non si riesce a dare il meglio di sé. Ma non è questo il caso".

Gli errori

Non è solo la Rossa ad aver avuto evidenti limiti nella stagione in corso: è lo stesso Leclerc ad ammettere degli errori nella scelta dell'assetto e del modo di guidare la monoposto. "Ho sempre sfidato molto i movimenti del lato posteriore dell’auto, a volte persino troppo", confida il pilota della Rossa."Ma è qualcosa per cui odio trovare delle scuse, in un certo senso. Sono io il pilota, sono io quello che prepara la macchina", considera, "questa è stata la mia scelta di avere un anteriore così forte all'inizio della stagione, quando forse la macchina non riusciva a gestirlo". "È molto difficile guidare un'auto incoerente dal punto di vista del sovrasterzo. E a me non piace una vettura che sottosterza", aggiunge il pilota.

Ma l'amore per la Rossa resta forte, anche per il debito di riconoscenza legato alla Academy. "Senza questo team non sarei arrivato in F1,mi ha sempre sostenuto quando avevo bisogno", dichiara in conclusione il monegasco, "la Ferrari è semplicemente speciale, se parli con le persone capisci la loro passione.

l amo così tanto per le emozioni e la passione che ci sono all’interno della squadra".

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