
Carlos Sainz senior non scherza. Si candida davvero alla presidenza della Fia, la federazione internazionale dell'auto che dopo il regno di Jean Todt è finita nelle mani poco sapienti di Ben Sulayem, un presidente molto presente nelle fotografie, ma molto divisivo nell'operatività. Sainz padre in fin dei conti ha il curriculum giusto. Conosce ogni categoria dell'automobilismo. Campione del mondo rally, vincitore della Dakar, padre di uno dei piloti più apprezzati in F1, «guido da oltre 40 anni e questo sport mi ha dato tutto - ha raccontato a Motorsport.com - penso che sia il momento giusto». «Ho vissuto l'altra faccia delle corse e so quanto sia importante ascoltare tutti: piloti, squadre, tifosi, organizzatori, promotori, il lato sociale, i costruttori. Credo davvero di poter rendere questa relazione più fluida e solida. Vorrei che il futuro della FIA fosse quello di un'entità veramente apprezzata e rispettata da tutti», esattamente quello che è mancato sotto la gestione di Ben Sulayem. Le elezioni sono in programma il 12 dicembre a Tashkent, in Uzbekistan.
Papà Sainz non vede ostacoli nell'avere un figlio in pista: «La gente mi conosce abbastanza bene da sapere che non sarà un problema avere un figlio impegnato in F1». C'è da credergli. Un presidente europeo sarebbe utile in questo momento storico. Anche perché la Fia non è solo F1 o sport.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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