
L'augurio è che quel mare rosso sotto il podio possa colpire al cuore Super Max e convincerlo un giorno a venire a Maranello. Neppure lui può restare insensibile a tanta passione. E oggi, obiettivamente, nessuno è alla sua altezza a cominciare da chi si giocherà il titolo e in questo weekend italiano non è mai stato della partita. Il Gran premio d'Italia, il più veloce della storia, il primo corso a più di 250 chilometri all'ora di media (250,706) ci ha raccontato una volta di più quanto sia grande Max Verstappen (guardate dove è finito Tsunoda, 13° a 80). Si è preso pole e vittoria in casa della Ferrari e soprattutto ha rifilato 19 secondi alle McLaren fin qui dominatrici del campionato (la prossima volta potrebbero già vincere il titolo Costruttori). «Max fa sembrare stupidi tutti gli altri», ha commentato Toto Wolff. Non ha detto un'eresia.
Max ha sbagliato solo alla partenza quando dopo esser andato lungo alla prima variante, ha dovuto lasciare la posizione a Lando, ma si è ripreso in fretta la leadership e poi non l'ha più mollata, senza mai vedere davvero gli avversari negli specchietti. È stata una giornata praticamente perfetta con il cambio gomme (da Pirelli medie a hard) al momento giusto per restare al riparo da ogni sorpresa. Un bel gioco di squadra nella prima vittoria del dopo Horner, la prima di Laurent Mekies da quando è il team principal. Una bella soddisfazione per chi fino a pochi mesi fa viveva (e lavorava) a Faenza.
La McLaren non ha avuto il weekend che si aspettava. Non è mai stata l'auto più veloce sulla pista più veloce del campionato. Le papaya rules hanno anestetizzato ogni duello Mondiale, chiedendo a Piastri di restituire a Norris la posizione persa ai box per un errore nel fissaggio dell'anteriore sinistra. Oscar non ha esitato, si è subito fatto da parte. Un bel gesto. Si può vincere anche con il FairPlay non sono gesti scontati nello sport di oggi, non solo in Formula 1. Oggi la differenza tra i duellanti è di 11 punti.
Quello che non ha funzionato fino in fondo nel gran premio di casa è stato l'arrembaggio Ferrari. Dopo aver fallito l'assalto alla pole è fallito anche quello al podio. Eppure Charles ci ha provato riuscendo anche a mettere per qualche giro le ruote davanti a Piastri. E Hamilton da parte sua ha recuperato quattro posizioni, una in meno di quante ne aveva perse per la penalità.
Un weekend al di sotto delle attese e dei sogni dei 330mila arrivati in pista. Una volta che le McLaren sono in difficoltà non è la Ferrari ad approfittarne, ma super Max con quella limata fatta dare all'ala anteriore prima delle qualifiche.