Mou speciale anche in coreografia

Non sarebbe stato elegante salutare San Siro con una sconfitta. C’era da ricevere la Coppa del quarto scudetto consecutivo, o del terzo più uno per quelli che altrimenti hanno la solita crisi isterica. Così l’Inter ha chiuso alla grande, con una rimonta suggellata da un colpo di tacco di Ibrahimovic, capocannoniere con 25 reti. Un’altra bella festa, insomma, con l’addio al calcio di Luis Figo, celebrato assai più degnamente di quello di Paolo Maldini sette giorni fa. Mourinho, che dopo il rinnovo del contratto all’Inter ormai fa anche il coreografo, ha studiato con cura l’uscita di scena di Luis Figo, sostituendolo poco prima del riposo con Davide Santon, ad indicare metaforicamente l’abbraccio tra l’Inter di oggi e di domani, con i 36 anni di Figo che hanno lasciato il posto ai 18 di Santon.

L’Inter chiude con 84 punti, uno in meno rispetto all’Inter di Mancini di un anno fa e con dieci punti di vantaggio su Milan e Juve, ma il ritardo dei cugini nell’ultimo triennio è addirittura di 59 punti! Resta la vicenda Ibra: non sa se giocherà con Milito l’anno prossimo, ma intanto ha chiesto di poter raggiungere il ritiro dell’Inter in California a luglio con 24 ore di ritardo. Con 70-80 milioni Ibra è libero di scegliersi il futuro. Se c’è chi è disposto a spenderli, faccia un fischio. Dipendesse da me, non resterebbe deluso.
www.gianlucarossi.it

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