Politica

«Mountain tour», 11 tappe nel nome dell’ecologia

da Milano

Undici tappe lungo l’Italia delle montagne per scoprire lo stato di salute di località turistiche più o meno note, dall’Abruzzo alla Sardegna. È «Mountain tour», iniziativa giunta alla seconda edizione e promossa dal settimanale Panorama e da Cobat, il consorzio obbligatorio che si occupa della raccolta delle batterie al piombo esaurite.
Un tour ecologico ma anche turistico, per fornire notizie pratiche agli italiani che stanno per scegliere la meta delle vacanze. Il resoconto della spedizione, infatti, sarà pubblicato di volta in volta su Panorama a partire da luglio. «Per il mare - ha spiegato Luciano Santilli, vicedirettore della rivista - ci sono i controlli e maggiori informazioni. Così abbiamo pensato di dare anche a chi andrà sui monti la possibilità di sapere quale ambiente troverà e non solo di conoscere i comfort dell’hotel». Le tappe del «Mountain tour» coprono quasi tutta l’estensione della nostra penisola, dal Terminillo (Rieti) all’Abetone (Pistoia), da Salice d’Ulzio (Torino) ad Alagna (Vercelli), fino a mete inusuali quali Orgosolo e Supramonte, in provincia di Nuoro. Non mancano anche le località più classiche: Chiesa di Valmalenco (Sondrio), Cervinia (Aosta), Selva di Valgardena (Bolzano) e Moena e la Val di Fassa (Trento). «Il programma del giro - ha spiegato Giancarlo Morandi, presidente di Cobat e appassionato alpinista - è stato pianificato su alcuni anni, per dare una “radiografia” adeguata dell’ambiente». L’itinerario non vuole essere l’esaltazione di luoghi splendidi, ma isolati dalla civiltà. «La montagna non è più “Heidi” - ha sottolineato Franco Brevini, docente universitario e guida dell’équipe scientifica del tour - e si sta preparando ad affrontare anche il turismo di massa». Tra i parametri utilizzati per le valutazioni figurano variabili ambientali (rifiuti, acque potabili, suolo, boschi, problematiche energetiche) ed economiche (piani urbanistici, progetti e investimenti). Le aspettative, dopo l’esperienza dell’anno scorso, sono «sicuramente positive», ha preannunciato Brevini.

Qualcosa ha stupito gli alpinisti: «L’emergenza maggiore, per molti di questi paesi - ha detto - è la stessa di tante grandi città: il traffico».\

Commenti