"Mourinho all’Inter". Sicuri che sia meglio di Mancini?

Da Londra insistono, eppure a Torino il tecnico nerazzurro ha dimostrato di avere la squadra in mano. E, se vince lo scudetto, merita la riconferma. È meglio Mancini o Mourinho? VOTA. Champions: stasera Liverpool-Chelsea

"Mourinho all’Inter". Sicuri 
che sia meglio di Mancini?

Milano - «Mourinho ha accettato di diventare l’allenatore dell’Inter», lo scrive in prima pagina il Sun che svela un incontro segreto fra il tecnico portoghese e Massimo Moratti durante l’ultimo fine settimana. Secondo il tabloid londinese un primo contatto sarebbe avvenuto all’indomani dell’eliminazione in Champions e le dimissioni di Roberto Mancini. Ma proprio sabato sera, vigilia dell’incontro più delicato della stagione nerazzurra, Moratti avrebbe incassato il consenso del portoghese che gli ha subito presentato la lista degli acquisti, visto che il tempo stringe, nel timore di rimanere spiazzato da un mercato scialbo, eventualità che notoriamente ripugna. Per la modesta somma di 35 milioni di sterline, circa 45 milioni di euro, arriverebbero in via Durini anche due stelle del Chelsea che gli hanno giurato amore eterno, il nazionale Frank Lampard e il centravanti ivoriano Didier Drogba, suo primo grande acquisto e record della Premier con 24 milioni di sterline girate al Marsiglia. Ma il Sun, che non rivela dove sia avvenuto l’incontro, mette in fila una serie di indizi: il cattivo rapporto dei due calciatori con il tecnico Avram Grant, la voglia di Lampard di proseguire all’estero la sua carriera, la crisi realizzativa di Drogba e l’ultima dichiarazione di Mourinho che assicura il suo ritorno sulla panchina di un grande club.

Gli unici indizi dagli uffici Saras di Milano sono relativi a una reprimenda pubblica di Massimo Moratti che intimò a Mourinho, senza peraltro il consueto fair play, di non avvicinare il suo nome a quello dell’Inter. Ma secondo il Sun, l’ufficializzazione dell’operazione avrebbe già una data: il 18 maggio, subito dopo l’assegnazione del terzo scudetto consecutivo dell’era Mancini. Gli unici dettagli provenienti dall’Inghilterra, sono relativi a questioni molto personali. La mamma di Frank Lampard la scorsa settimana sarebbe stata colpita da una polmonite e si troverebbe attualmente ricoverata in una struttura ospedaliera, ribaltando i programmi immediati del figlio che non lascerà Londra fino alla sua completa guarigione. E poi Dieder Drogba che finalmente tornerebbe in famiglia, citando la sua celebre frase nel giorno dell’addio di Mourinho dal Chelsea: «È come perdere un padre».

Sono una serie di dettagli che messi tutti assieme uno sopra l’altro non fanno uno straccio di prova. Mourinho, più Lampard, più Drogba è un’operazione di circa 200 milioni di euro, fra cartellini e ingaggi, compresa la corte affollata di cui ama circondarsi il tecnico titolare di un procuratore e di un addetto stampa spesso in antitesi fra loro.
Il Sun aggiunge che Avram Grant sta già vivendo sonni agitati ma in realtà con Lampard ha avuto uno scontro durissimo dopo la finale di Carling cup persa con il Tottenham in febbraio e di Drogba non sa più che farsene dopo il misero bottino di quattro reti segnate dall’ivoriano da gennaio. Intanto la proprietà si sta muovendo sul mercato con il preciso obiettivo di ringiovanire la squadra: il portiere belga 19enne Kenny Steppe, addirittura un 14enne attaccante angolano del Psv, Elvio do Rosario, e per Dimitar Berbatov del Tottenham sarebbe già pronta un’operazione da 40 milioni di euro, la cifra che incasserebbe dalla cessione all’Inter dei trentenni Lampard e Drogba, che si muove solo con un ingaggio di 7 milioni netti a stagione.

I conti tornano ma solo per il club di Stamford Bridge. Moratti ieri ha smentito qualsiasi voce di mercato invitando il gruppo a mantenere le posizioni in queste ultime quattro giornate di campionato, con Roberto Mancini avrebbe già parlato del potenziamento della squadra e fissato le date delle amichevoli estive, calendario che stabilì anche con Alberto Zaccheroni poi esonerato, ma il contesto attuale sembra decisamente mutato.

L’Inter è in testa alla classifica da 29 giornate, è la squadra con più vittorie, meno sconfitte e meno reti subite e la Snai ha chiuso le giocate sulla vincente del campionato. In fondo è più che comprensibile se Moratti dovesse avere più di un buon motivo per far girare l’aria.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica