Sono due le polemiche infondate costruite in modo artificioso sulle squalifiche made in Inter. Una riguarda Cambiasso, fermato dal giudice sportivo per 2 turni su segnalazione degli inviati della procura federale presenti a Inter-Samp (gli "sceriffi" come li chiama Oriali) perchè autore di un tentativo di colpire un collega della Samp, identificato col numero 28 Gastaldello. Nel ricorso effettuato dinanzi alla Corte federale, l'Inter produce la testimonianza scritta del doriano Gastaldello il quale afferma di non aver ricevuto alcuna aggressione da parte di Cambiasso. Domanda? Perchè la Corte ha giudicato quella prova insufficiente? Risposta sul piano del principio: perchè se si lascia alla discrezionalità dei calciatori (e ai loro procuratori) la possibilità di far togliere una squalifica a un loro collega, si mette tutta la giustizia sportiva su un piano inclinato. Se la Corte avesse dato retta a Gastaldello avrebbe inoltre dato dei visionari agli inviati della procura federale. L'aggressione c'è stata o se la sono inventata? C'è stata, naturalmente. Solo che hanno sbagliato l'identità dell'aggredito. Non è stato Gastaldello numero 28 ma Padalino numero 20: ma il grave è che quelli dell'Inter sapevano perfettamente come sono andate i fatti in quella turbolenta notte, anche durante l'intervallo.
Altra polemica riferita alla squalifica per le offese di Mourinho, durante l'intervallo, all'arbitro Tagliavento. Josè gli ha detto: «La tua famiglia ti sta guardando in tv e si sta vergognando». Il fischietto di Terni non ha lasciato il portoghese negli spogliatoi: non voleva trasformare quella serata in una corrida. Ma l'offesa è stata registrata dagli inviati di Palazzi ed è servita per rendere il castigo di 3 turni.
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