Milano - "Un vincente non è mai stanco di vincere, io non voglio perdere mai. Questo è un gruppo che vuole lavorare: farlo con me è facile e difficile. È facile perchè tutto è chiaro e organizzato. È difficile se non si hanno le mie caratteristiche: passione, volontà, rispetto". Si alza il sipario sull’Inter "firmata" e guidata da Josè Mourinho. L’allenatore portoghese apre il ritiro dei campioni d’Italia, che oggi si sono radunati a Appiano Gentile e "lancia" subito i nerazzurri, facendo capire chiaro e tondo che il suo arrivo è dettato dalla voglia di vincere. E questo significa molte cose: sia nell'atteggiamento in campo da parte dei giocatori che fuori, ad esempio.
Messaggio chiaro "La mia filosofia di vita coincide con quella che seguo in panchina....", dice il lusitano. "Per me conta il buon senso: se io arrivo prima che cominci l’allenamento, non posso accettare che un giocatore arrivi in ritardo", dice soffermandosi sull’argomento disciplina. "È importante che il lavoro inizi alle 10 se quello è l’orario fissato: io non aspetto nessuno. Se ci sono 14 giocatori, io lavoro con quelli", dice definendo "uno scherzo" le multe per "giocatori da milioni".
"Parlo poco e ascolto molto" "Oggi sono arrivato prima di tutti. Ho parlato poco e ascoltato molto: ho visto che c’è molta voglia di tornare a lavorare e questo è positivo. Abbiamo parlato 25 minuti, abbiamo discusso in generale di tattica, di lavoro, di regole. Tutto con molta tranquillità, ho sensazione positive", spiega. Il tecnico è il primo a voler scendere in campo: "Domattina sarò ancora più felice. L’essenza del mio lavoro è allenare, ma mi piace di più giocare le partite".
Rosa ricca Al momento c’è abbondanza soprattutto nel reparto offensivo. "Troppi 6 attaccanti? Meglio troppi che nessuno. È un problema per loro... eventualmente. Nessuno qui è un bidone, ci sono giocatori di qualità. Partiamo con 29 giocatori, ma 5 sono infortunati. Quando questi torneranno a disposizione, penseremo alla situazione: io voglio lavorare in modo organizzato, un gruppo di 22 giocatori è quello che mi piace. Non dirigo partitelle di 14 contro 14".
Il caso Lampard "Ho bisogno di un altro centrocampista, la società lo sa e l’ho detto anche ai giocatori" spiega Josè Mourinho. Il nome più gettonato, ovviamente, è quello di Frank Lampard.
"È un giocatore del Chelsea, così come Quaresma è un giocatore del Porto. Io ho lavorato con Frank (Lampard, ndr) per 3 anni e mezzo, è un giocatore formidabile. Devo rispettare giocatori e club, devo parlare dei miei calciatori. Il mercato è aperto fino al 31 agosto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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