Appiano Gentile - «La squadra ha lavorato così bene che l’ultimo allenamento è stato divertente». Sembrava riposato anche José mentre diceva queste cose. E sembravano lontanissime le polemiche nella settimana scandita dal diario di Adriano: lunedì riposo, martedì attacco influenzale, mercoledì allenamento a fianco di Figo, giovedì qualcosa con il resto della squadra, ieri completo con il gruppo, ma troppo poco: «Per me non basta», ha detto Mourinho, e Adriano resta a casa, niente Sicilia. «Ma non è vero che mi sono arrabbiato perché ha avvertito in ritardo della sua indisposizione - ha precisato Mourinho -, per me lui è come tutti gli altri, specialmente se arriva in orario e si allena».
E se non gli fosse venuta quella febbrina, ha detto José, avrebbe giocato. Il caso non c’è, l’ha spiegato anche il presidente Moratti: «La società sta facendo lavorare Adriano, ora dipende da lui e dalle sue potenzialità, ma la faccenda è stata troppo strumentalizzata, lui è un bravo ragazzo e un bravo giocatore. Soltanto a volte è un po’ fragile». Il ragazzo è cagionevole, ma neppure lui andrà sul mercato, almeno questo ha spiegato José: «Sono pronto a finire la stagione con questa rosa, anche se sono 29 e sono troppi. Ho sempre sostenuto che il mercato invernale sia una possibilità per chi ha lavorato male in estate. Forse anche per la sopravvivenza economica di qualche club o per qualche giocatore che viene utilizzato poco. Ma vorrei chiudere la stagione con questa squadra, non ho bisogno di rinforzi e non sarò io a chiedere a Moratti di tagliare qualcuno».
Discorso da allargare a Crespo: «Lo vuole il Real? - chiede conferma Mourinho - Beh, ma questa è una situazione diversa, loro hanno perso Van Nistelrooy, e Crespo ha quell’esperienza che serve per giocare in Europa. Ma se è importante per il Real, è importante anche per noi. Con la Reggina mi è piaciuto, avrebbe giocato anche con l’Udinese senza quell’infortunio nell’intervallo. E poi può anche rientrare in lista Champions». Sistemati Adriano e Crespo, è stato il turno di Cruz: «Dopo la partita con il Genoa ci siamo parlati da uomo a uomo - ha svelato José -, con il cuore. Lui è tornato nel gruppo e ha fatto due gol importanti. Ma non è per questo che ho apprezzato il suo lavoro, ma per quanto ha fatto in funzione della squadra». E sulla questione, Moratti è stato chiaro: «Non c’è alcun problema sul rinnovo del contratto di Cruz».
C’era un quarto uomo, per ragioni diverse, a sentirsi a disagio: Quaresma. Mourinho ha risolto anche questo: «Gli ho dato tre giorni liberi per tornare in Portogallo. Lui ha bisogno di staccare, qua a Milano vive solo, tornare dai suoi gli farà bene e sarà molto utile per la prossima settimana quando le nazionali ci porteranno via Mancini, Obinna e Balotelli. Su di lui conto moltissimo».
Anche Vieira è stato convocato: «Non è una sorpresa - ha commentato -. Conosco i meccanismi dei selezionatori -. Ibra? Lui sta bene, non ha infortuni e il suo ct l’ha convocato. Farlo riposare? No. In campionato non ci sono partite facili, lui gioca. Poi se battiamo il Panathinaikos e siamo aritmeticamente primi nel girone, a Brema si riposerà». A giro d’orologio è finita che ha parlato di tutti, anche di Muntari: «Lui gioca», e di Mancini: «Ha lavorato molto bene questa settimana e con la Costa d’Avorio ha segnato una doppietta. Ma sono contento anche di Obinna e Balotelli». Ne mancava solo uno: José Mourinho. Ci può chiarire cos’è successo con il Manchester City? «Io non ho emissari - ha detto serio -, ho solo un procuratore che fa quello che gli dico io. E io in questo momento non gli ho detto niente». Sensazione strana, risposta scandita con determinazione ma è come se non avesse chiarito niente. Per di più condita da un «la stampa inglese è fantastica».
Comunque oggi in anticipo serale c’è il Palermo, quattro vittorie interne su cinque partite, Zamparini che ha tirato in piedi un casino del diavolo dopo la sconfitta di Torino, Ballardini che da quando ha rinnovato gliene sono entrate poche, stadio esaurito, ambiente frizzante e sicuro di vincere. E poi c’è la Juve. «La Juve? - fa Mourinho - Ma prima c’è il Palermo, la partita più difficile, ecco perché Ibra non riposa.
Io comunque Ranieri lo rispetto ma non è lui che ha i miei punti, è la Juve che ha i punti dell’Inter, e preferisco affrontarla dopo sette partite utili consecutive che dopo sette sconfitte. Ma quando ci sarà Inter-Juve non avremo gli stessi punti in classifica». Questa non è difficile da capire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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