Mps, Caltagirone «prenota» la vice presidenza
15 Aprile 2006 - 00:00Bellaveglia: larbitrato è lestrema ratio. La separazione e la contropartita Holinvest
Massimo Restelli
da Milano
Francesco Gaetano Caltagirone si incammina verso la vice presidenza di Monte Paschi. Dopo che la Fondazione Mps ha sostenuto la scalata di Giuseppe Mussari alla presidenza, ieri sono stati i soci privati a uscire allo scoperto: Hopa, ha detto lindustriale bresciano Ettore Lonati, presenterà una «lista unica» con Lorenzo Gorgoni (ex top manager della Banca del Salento) e Caltagirone.
Laccordo per Mps, poi confermato dal gruppo di costruzioni romano, punta a ottenere tre posti in Cda. Dove siederanno anche due rappresentanti di Unipol e Unicoop Firenze (Pierluigi Stefanini e Turiddo Campaini) che presenteranno una terza lista ma con cui è stato siglato un patto separato per calibrare le forze nel board accanto ai cinque rappresentanti della Fondazione. In pratica, un patto di «non belligeranza» tra i soci privati di Mps, che da un lato ha permesso al mondo delle cooperative di ristabilire le distanze da Hopa dopo lasse Consorte-Gnutti e dallaltro ha spianato la strada di Caltagirone (10% la parteciazione complessiva) verso la vicepresidenza di Rocca Salimbeni.
Il cambio della guardia è fissato allassemblea del 29 aprile, quando dovrebbe entrare in Cda anche Carlo Querci. Caltagirone, ormai a un passo dalla conquista del Gazzettino, subentrerà a Stefano Bellaveglia. Questultimo dovrebbe, tuttavia, affiancare Romano Marniga alla guida di Hopa che ieri è tornata a cercare una via di uscita dal labirinto Pirelli-Olimpia-Holinvest. In palio cè il divorzio della cosiddetta «finanza padana» da Telecom Italia. I lavori riprenderanno la prossima settimana con un vertice tra gli advisor Bruno Ermolli e Roberto Poli, che ieri ha illustrato al board di Corso Zanardelli le 5-6 opzioni sul tavolo per calcolare il prezzo delluscita.
Scartata lipotesi di una scissione proporzionale dei titoli Telecom custoditi in Olimpia, Marco Tronchetti Provera dovrebbe scegliere di liquidare per cassa il 16% di Hopa, ma a essere cambiato è il clima della trattativa. A dispetto delle tensioni trapelate nelle scorse settimane, Bellaveglia ha infatti assicurato che Brescia punta a «un accordo conveniente per ambedue le parti», contraddistinto da «un prezzo congruo» e «reciproca soddisfazione». Una linea conciliante, che giudica leventuale ricorso allarbitrato come «lestrema ratio», ha proseguito il top manager sottolineando che Brescia «non è indifferente» al business delle tlc.
La separazione è fissata per l8 maggio, quando scadranno i patti parasociali, ma resta lo scoglio del prezzo che oscilla (2,3-2,5 euro) a seconda del periodo borsistico sul quale sarà calcolato. Su questo lato è possibile una mediazione ma non sul premio da 208 milioni già messo nero su bianco negli accordi.
A conti fatti, Pirelli affronterà un esborso da 450 milioni (150 milioni i Benetton). Denaro che almeno in parte (90 milioni) potrebbe rientrare in Olimpia dalla partita Holinvest (cui fa capo il 3,5% di Telecom). Visto che Lonati, dopo aver giudicato «indifferente» la scissione o il saldo in denaro, ha detto che Hopa adotterà la stessa scelta messa in atto da Pirelli per Olimpia.
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