«MUJERES», DISPERATE DI SPAGNA

Altro che le casalinghe disperate made in Usa, farcite di nevrosi urbane in quel di Wisteria Lane, così insopportabilmente perfette nei loro completini firmati, la messimpiega in ordine, pure quando cambiano il pupo. Qua c’è bisogno di donne vere, di casalinghe in carne e ossa, che se aprono un armadio sbilenco in casa propria, devono richiuderlo in fretta perché gli oggetti potrebbero seppellirle venendo giù. Insomma, è di Mujeres che necessita il pubblico femminile del Mediterraneo, ora accontentato dalla nuova serie tivù, da stasera su RaiSat Premium (alle 21). In tredici puntate, che mirano a formulare la risposta europea a Desperate Housewives, quattro donne della stessa famiglia, ma di generazioni diverse, condividono le loro esperienze di vita nella Madrid di oggi. Più precisamente, nel popolare quartiere di Hortaleza mamma Palmira (la straordinaria Teresa Lozano), vecchina ribelle e scordarella, divide tetto e mensa con la figlia Irene (Chiqui Fernandez, ricci e naso importanti), vedova quarantaseienne, che a furia di gestire la sua panetteria, dimentica di piangere la perdita del marito, evocato, però, in pigiama, sul letto, un ologramma a chiacchiera con lei, di notte. Per fortuna, c’è l’amica del cuore Susana (Gracia Olayo), che vorrebbe portarla al barrio, a rimorchiare. Le cose si complicano, però, quando Julia (Carmen Ruiz) ritorna da mammà Palmira: il fidanzato l’ha mollata, perché interessato ai maschietti. E Magda (Imma Cuevas), l’adolescente grassoccia che nessun ragazzo invita? Anche lei va e viene con giubilo, dal racconto che ha la brillante regia di Dunia Ayaso e Félix Sabroso, molto apprezzati in terra iberica. Prodotta dalla Casa El Deseo (in italiano: «il desiderio»...), fondata nel’86 dai fratelli Pedro e Augustin Almodóvar, Mujeres reca un riconoscibile marchio di fabbrica almodovariano nell’acre umorismo con cui queste desesperadas pigliano di petto la vita. «Non è femminista, ma femminile il racconto delle mie donne, tanto vicine a quelle di Volver, almeno nei dialoghi, che ho preso pari pari da quanto ho sempre sentito in casa di mia madre», spiega il regista Sabroso, scherzando sul dettaglio autobiografico e parlando di dialoghi costruiti sul set «come in una terapia di gruppo». «Qui si descrive la vita di tutti i giorni, tenendo presente che l’amore vince su tutto. Anche sulla tivù spazzatura, che inonda le nostre case e, soprattutto, sull’agrio de la vida».

Accolto con favore dalla critica e dal pubblico spagnoli, Mujeres si avvale, da noi, del doppiaggio quasi filologico di Francesco Vairano, curatore della resa italiana di tutti i film di Almodóvar. Per chi volesse rispolverare le proprie conoscenze della lingua spagnola, Raisat offre l’opzione del doppio audio: con il decoder, infatti, si può scegliere se seguire gli episodi in lingua originale.

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