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Multe, Italia al primo posto in Europa con un +1265% in dieci anni

Il dato contenuto in una ricerca di Contribuenti.it. E l'attitudine alla contravvenzione è bipartisan: nella Milano del Pdl una bolletta ogni 11 secondi, nella Firenze del Pd incassi triplicati nell'ultimo decennio

Multe, Italia al primo posto in Europa con un +1265% in dieci anni

Se a Milano, dove governa il Pdl, scatta una multa ogni 11 secondi, e se a Firenze, dove governa il Pd, in dieci anni gli incassi da contravvenzioni sono triplicati, significa che non c'è speranza. Fatta la legge trovato l'inganno, si diceva. Non vale più, a quanto pare, perché fatto l'inganno, adesso trovi sempre un vigile, o un agguerrito ausiliario del traffico. Così, capita che il dato sull'italica abitudine a staccare l'odiata bolletta sia di quelli che fanno venire il sospetto che l'accanimento terapeutico sugli automobilisti più o meno indisciplinati serva più che altro a dar respiro alle sempre reclamanti casse dei Comuni. Dice infatti un'indagine di Contribuenti.it, associazione contribuenti italiani, che l'Italia è il Paese europeo con il più alto incremento delle multe automobilistiche negli ultimi dieci anni, con un più 1265 per cento. Secondo lo studio, condotto su dati raccolti dallo Sportello del contribuente dei singoli Stati dell'Ue, dopo di noi nella lista nera figurano, però ben distanti, la Romania con il 384%, la Bulgaria con il 306%, l'Albania con il 296%, l'Estonia con il 239%, la Slovacchia con il 214% e la Croazia con il 192%. Fanalino di coda l'Inghilterra con il 34%, la Germania con il 28% e chiude la Svezia con il 21%. A livello territoriale, in Italia le multe automobilistiche sono aumentate del 1304% nel Nord Est, del 1287% nel Centro, del 1184% nel Nord Ovest, del 1121% nel Sud e del 1032% nelle Isole. «Dai dati è emerso che - spiega Vittorio Carlomagno, presidente di Contribuenti.it - solo due italiani su dieci pagano la multa senza contestazione, mente l'80% impugna il verbale innanzi al prefetto o al giudice di pace». E questo, «è un altro primato negativo per l'Italia - continua Carlomagno -. Gli enti locali devono attuare “strategie fiscali” diverse. Per far quadrare i conti debbono puntare sulla tax compliance, anziché su tassazioni occulte». Vaglielo a spiegare ai Comuni. Letizia Moratti il sindaco di Milano, a chi le chiedeva conto del record meneghino ha risposto così: «Non so se è un record della città di Milano comminare una multa ogni 11 secondi. So che quando viene infranta, la legge la si deve applicare e, in questo senso, i procedimenti avviati per le multe dimostrano l'efficienza della giustizia». E valla a contestare, quando aggiunge che, anzi, i sistemi di videocontrollo sulle strade, considerati dagli automobilisti i responsabili dell'aumento delle sanzioni, hanno in realtà portato a una riduzione significativa degli incidenti: dai circa 30 mila sinistri registrati nel 2006 ai 24 mila del 2008, con una flessione del 10% ogni anno. Difficile contestarla e questo non aiuta, tanto per dire, i colleghi toscani di Letizia, i consiglieri del Pdl a Firenze che proprio sulle multe hanno attaccato il sindaco Leonardo Domenici e l'intero centrosinistra: «L'incasso delle multe è triplicato nei dieci anni di amministrazione Domenici e questo è il frutto di scelte politiche precise. Scelte politiche che i candidati alle primarie del centrosinistra non possono disconoscere visto che fanno parte della stessa coalizione politica», sono andati all'attacco Gabriele Toccafondi, Marco Stella e Stefano Alessandri illustrando i dati relativi alle multe elevate negli ultimi dieci anni dal Comune di Firenze. Partendo dal 1999, primo anno della giunta Domenici, il Comune di Firenze ha visto un aumento progressivo della cifra incassata dalle multe: da 17.594.592 euro del '99 a 52.000.000 del 2007. «E la somma relativa al 2008 non dovrebbe discostarsi di molto - ha precisato Stella - visto che il numero dei verbali è in linea con quello del 2007. Per adesso abbiamo il dato contenuto nel bilancio preventivo, ovvero 50.600.000 euro. Siamo di fronte ad un incremento del 300%».

In buona compagnia.

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