Le multe «a tranello» dell’Atac

Multe in agguato. Per i romani è più che mai il caso di dirlo. Ieri la Stradale ha addirittura sorpreso nientemeno che un ausiliario al traffico dell’Atac nascosto dietro a un albero, pronto a castigare gli automobilisti indisciplinati di passaggio sulla corsia preferenziale della stazione Tiburtina. Blocco dei verbali alla mano, ben attento a non farsi vedere, l’uomo intorno a mezzogiorno aveva già riempito una ventina di moduli. Vale a dire altrettante contravvenzioni pronte per essere registrate e spedite a ignari intestatari dei veicoli. Un comportamento decisamente scorretto e per cui gli agenti della Polstrada hanno deciso di segnalare il dipendente dell’azienda pubblica dei trasporti capitolini all’autorità prefettizia. Verrebbe meno, infatti, l’attività preventiva dell’ausiliario investito di poteri di pubblico ufficiale (se per esempio un automobilista avesse imboccato la preferenziale per sbaglio avrebbe potuto richiamarlo). Non solo, a quel punto, diverrebbe completamente illegittima l’annotazione sul verbale secondo cui «l’agente compilante sarebbe stato nell’impossibilità di fermare il contravvenente». Multe, dunque, rispetto alle quali il trasgressore avrebbe tutto il diritto di presentare ricorso.
Insomma, l’ennesima beffa per gli automobilisti capitolini letteralmente tartassati dalle multe che a Roma fioccano in una quantità industriale: almeno un milione e mezzo all’anno. A tal proposito già negli anni passati le associazioni dei consumatori avevano richiamato le società miste pubblico-private a un comportamento più «equilibrato» nei confronti dei cittadini rispetto agli interessi degli enti comunali. Accusando questi ultimi di approfittare in qualche modo del potere delegato dall’autorità statale per rimpinguare i carenti bilanci dell’amministrazione locale.

Poteri di contravvenzione affidati dal ’99, appunto, anche al personale Atac col compito di agevolare la circolazione dei bus. Nel 2000 gli ausiliari «atacchini» avevano esordito con oltre 286mila verbali stilati. Per la gioia dell’azienda che sulle multe emesse intasca una buona percentuale.

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