Multe in agguato. Per i romani è più che mai il caso di dirlo. Ieri la Stradale ha addirittura sorpreso nientemeno che un ausiliario al traffico dellAtac nascosto dietro a un albero, pronto a castigare gli automobilisti indisciplinati di passaggio sulla corsia preferenziale della stazione Tiburtina. Blocco dei verbali alla mano, ben attento a non farsi vedere, luomo intorno a mezzogiorno aveva già riempito una ventina di moduli. Vale a dire altrettante contravvenzioni pronte per essere registrate e spedite a ignari intestatari dei veicoli. Un comportamento decisamente scorretto e per cui gli agenti della Polstrada hanno deciso di segnalare il dipendente dellazienda pubblica dei trasporti capitolini allautorità prefettizia. Verrebbe meno, infatti, lattività preventiva dellausiliario investito di poteri di pubblico ufficiale (se per esempio un automobilista avesse imboccato la preferenziale per sbaglio avrebbe potuto richiamarlo). Non solo, a quel punto, diverrebbe completamente illegittima lannotazione sul verbale secondo cui «lagente compilante sarebbe stato nellimpossibilità di fermare il contravvenente». Multe, dunque, rispetto alle quali il trasgressore avrebbe tutto il diritto di presentare ricorso.
Insomma, lennesima beffa per gli automobilisti capitolini letteralmente tartassati dalle multe che a Roma fioccano in una quantità industriale: almeno un milione e mezzo allanno. A tal proposito già negli anni passati le associazioni dei consumatori avevano richiamato le società miste pubblico-private a un comportamento più «equilibrato» nei confronti dei cittadini rispetto agli interessi degli enti comunali. Accusando questi ultimi di approfittare in qualche modo del potere delegato dallautorità statale per rimpinguare i carenti bilanci dellamministrazione locale.
Le multe «a tranello» dellAtac
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