La solidarietà a Tettamanzi attaccato dalla Lega sì. La solidarietà a Bagnasco attaccato dal Gay Pride, dalle femministe o provocato dagli islamici che recitavano il Corano sotto le sue finestre, quella no. Il consiglio del Municipio Valpolcevera ha delle regole ben precise da seguire quando si tratta di schierarsi al fianco di chi viene aggredito, con i fatti o con le parole. Regole precise ma forse anche difficili da comprendere, se è vero che un parlamentino locale che dovrebbe limitare ai propri compiti ai problemi del territorio propone, discute e approva una mozione per dare solidarietà allarcivescovo di Milano, criticato dalla Lega Nord per fatti relativi alla gestione della Curia di Milano. E, per correttezza, prima ancora propone una mozione di sentimento per esprimere solidarietà a Silvio Berlusconi, premier peraltro di tutti, valpolceveraschi compresi, aggredito domenica scorsa.
Poi però, ad esempio, quando lidentica solidarietà al premier viene richiesta dal Pdl, la maggioranza vota no. Così come vota no ad altri ordini del giorno con cui si dava ad esempio solidarietà ai leghisti «aggrediti» verbalmente da Marta Vincenzi (polceverasca) durante una loro iniziativa pubblica, o al consigliere municipale polceverasco dellItalia dei Valori che «si ritrova un leader come Antonio Di Pietro», o ancora al cardinale Bagnasco per gli attacchi subiti in varie occasioni. Lunico ordine del giorno che passa è quello contro le scritte sui muri anti-Bagnasco, il cui colpevole è anonimo. Ogni volta che è individuabile il responsabile del gesto che dovrebbe originare la solidarietà, la sinistra vota no. «Quelle del Pdl erano richieste fuori tema, il regolamento prevede che gli ordini del giorno siano attinenti alla discussione», spiega il presidente del Municipio Gianni Crivello.
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