Muore in America l’economista Grilli

da New York

L’Italia perde uno dei suoi economisti più conosciuti a livello internazionale: Enzo Grilli (63 anni) è morto ieri negli Stati Uniti dove risiedeva da tempo. Nato il 7 ottobre 1943 a Casarza Ligure, cittadina in provincia di Genova dove si sarebbe poi laureato, Grilli era attualmente professore di Economia Internazionale alla School of Advanced International Studies della John’s Hopkins University di Washington. Carriera accademica che Grilli ha affiancato all’impegno nel mondo di Piazza Affari, entrando nel 2001 nel consiglio di amministrazione di Generali e, dopo un’analoga esperienza in Tim, in quello della controllante Telecom Italia (era il 2005). Economista di impronta liberista e neoclassica, Grilli aveva ricoperto in precedenza posizioni di primo piano sia alla Banca Mondiale (dov’era stato responsabile del Dipartimento per lo Sviluppo e capo economista) sia al Fondo Monetario internazionale. Occorre, invece, risalire agli anni Ottanta per ricostruire il suo impegno nell’attività di governo, quando divenne segretario generale per la Programmazione al ministero del Bilancio. Nel 1984 si scontrò con l’allora ministro del Bilancio, Pietro Longo, e solamente dopo si dimise, per difendere l’autonomia del nucleo di valutazione degli investimenti pubblici. Dopo questa esperienza, Grilli tornò, tuttavia, negli Stati Uniti per sedersi sulla poltrona di direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale. Realtà che Grilli conosceva bene, come peraltro la Banca Mondiale, e dove vinse la battaglia per aumentare il «peso» nell’azionariato del nostro Paese che superò così quello dell’Arabia Saudita.
Ma non solo, Grilli era anche una delle più note «firme» del Corriere della Sera e del Sole 24 ore: il 25 ottobre l’ultimo editoriale che conteneva un monito contro i rischi di un ritorno neo-protezionista agli accordi bilaterali.

«Grilli era uno degli economisti più colti e acuti della nostra generazione, un uomo che ha seguito l’Italia con grande dedizione in tutti i suoi incarichi e in particolare nella Banca Mondiale e nel Fondo Monetario», ha ricordato Giorgio La Malfa definendo quella di Grilli «una perdita inestimabile».

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