Muore d’infarto dopo la lite: il figlio suicida per il rimorso

Doppia tragedia a Scauri. Vicino a Cassino, invece, una donna di 52 anni viene stroncata da un malore alla vista della salma del padre

Il padre muore d’infarto al culmine dell’ennesima discussione col figlio di 43 anni disoccupato che, in preda al rimorso, si uccide lanciandosi dal terrazzo di casa a Scauri, in provincia di Latina; a San Vittore nel Lazio (Frosinone), Elda Venditelli, 53 anni, viene colta da un malore alla vista della salma dell’anziano papà, Vincenzo, di 79 anni, morto la notte di Capodanno per un arresto cardiocircolatorio. La donna, mamma di tre figli, di cui due gemelli di 17 anni, si stende sul divano, ma viene a sua volta stroncata da un collasso. Non basta. A Cassino un’intera comunità si mobilita per pagare i funerali di una badante ucraina di 48 anni, deceduta per un infarto mentre faceva la spesa al mercato rionale. La poveretta era in Italia da tempo senza parenti o cari che potessero prendersi cura di lei. Tre storie tanto drammatiche quanto assurde aprono tristemente quest’inizio di 2006 a Sud della Capitale.
La prima, ieri, intorno all’una quando nel villino su tre livelli della famiglia Forte, in una rientranza della via Appia, scoppia l’ennesima lite tra Pasquale, 79 anni, maestro in pensione, e il figlio Antonio, un giornalista free-lance che vive ancora nella casa paterna, da tempo sofferente di stati depressivi e senza un’occupazione fissa. Sarebbe stata proprio la condizione di «precarietà» dell’uomo a preoccupare il padre e a far nascere l’ennesima disputa fra le mura domestiche. «Li sentivamo urlare - hanno raccontato alcuni vicini ai carabinieri - poi la moglie di Pasquale ha chiesto aiuto. Il marito era fuori di sé. A un certo punto il suo cuore ha ceduto e lui si è accasciato sul pavimento della cucina. Non c’è stato niente da fare, inutili i soccorsi».
Mentre la mamma, Lina Sparagna, 75 anni, anche lei un’ex insegnante, piangeva stringendo tra le braccia il corpo ormai senza vita del marito, Antonio, sopraffatto dal dolore, è salito sul terrazzino all’ultimo piano e si è gettato di sotto, schiantandosi nel cortile dell’abitazione. Vano l’arrivo dei sanitari del 118 accorsi a bordo di un’eliambulanza. La doppia tragedia era già stata consumata.
La famiglia Forte, originaria di una frazione di Minturno, ma da anni trapiantata a Scauri, era molto conosciuta. In particolare, il fratello di Lina, l’avvocato Francesco Sparagna, in passato era stato sindaco della cittadina pontina e gli stessi coniugi Forte erano da tutti stimati e benvoluti anche in relazione all’attività svolta per anni nelle scuole del comprensorio. Le esequie di Pasquale e Antonio si svolgeranno oggi nella chiesa di Sant’Albino, a Scauri.
Sono stati celebrati ieri, invece, i funerali di Elda e Vincenzo Venditelli. La donna la mattina di San Silvestro era tornata nell’abitazione dei genitori a San Vittore dopo che la madre le aveva appena comunicato per telefono il decesso del padre. Vincenzo, infatti, che da tempo soffriva di problemi cardiaci, non aveva superato l’infarto che lo aveva colpito intorno alle 4 del 31 dicembre. Elda, che ormai viveva a Roma con la sua famiglia, si è subito precipitata nel frusinate. Ma una volta entrata a casa e dopo avere visto la salma del padre stesa sul letto della camera non ha retto all’emozione ed è svenuta. «L’abbiamo tirata su - dicono i familiari - aiutandola a stendersi sul divano. Sembrava si fosse ripresa, invece è morta di crepacuore». Al medico del 118 che è arrivato sul posto dall’ospedale di Cassino non è rimasto che constatarne il decesso. Il sindaco del piccolo centro della Valle del Liri ha fatto affiggere un manifesto a lutto per esprimere il cordoglio della piccola comunità per la duplice disgrazia che nel giro di poche ore ha così duramente colpito la famiglia.


Stroncata da un malore improvviso a pochi chilometri di distanza, nel centro di Cassino, la badante romena di 48 anni, sola in Italia. Qui un tam tam tra le parrocchie ha raccolto il denaro che servirà per il suo funerale.

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