Muore neonata nascosta nello sgabuzzino

La giovane rischia l’accusa di infanticidio, nel caso l’autopsia escluda il decesso per cause naturali

Una ragazza partorisce alle due di notte poi avvolge la bimba in una coperta e la chiude in uno sgabuzzino. Nel primo pomeriggio però fa una strana chiamata al 118, parlando di un neonato abbandonato in un giardino, consentendo agli agenti di risalire a lei, Francesca, 18 anni compiuti l’anno scorso, e alla bimba. Quando arriva la polizia però la piccola è in condizioni disperate, viene portata alla Mangiagalli dove cessa di vivere poche ore dopo. Adesso solo l’autopsia potrà chiarire se il decesso è stato determinato da una malformazione congenita, oppure dalla mancata assistenza dopo la nascita. È la differenza tra un «non luogo a procedere» e l’incriminazione per infanticidio.
L’allarme scatta ieri pochi minuti prima delle 16 quando da un cellulare parte una chiamata al 118 per segnalare un neonato abbandonato ai giardini Guastalla. Poche parole, poi la conversazione viene interrotta. La segnalazione viene girata alle volanti, un equipaggio va sul posto ma non trova nulla. Nel frattempo viene avviata una ricerca sul numero che risulta intestato alla mamma di Francesca. Gli agenti si presentano in casa, un complesso in via Orti, traversa di Porta Romana.
I poliziotti suonano alla porta e, appena li vede, la ragazza apre lo sgabuzzino e indica il corpicino avvolto in una coperta. La bimba è ancora viva ma è cianotica e respira a fatica. L'ispettore la prende in braccio e la porta alla Mangiagalli, dove viene poi ricoverata anche Francesca. I medici visitano la bimba, è molto grave e difatti muore dopo circa tre ore.
La polizia dovrà ora stabilire cosa è successo e chiarire il contesto in cui si è sviluppata questa vicenda. Parlando con i vicini comunque emerge una situazione famigliare difficile, con rapporti molto tesi tra ragazza e genitori, soprattutto dopo la nascita del fratellino. Tanto che già a 14 anni la giovane diventa un’adolescente irrequieta e ribelle. Smette di studiare e passa fuori casa gran parte della giornata.
Ma sono soprattutto le ultime ore che interessano agli investigatori. Per cercare di capire se papà e mamma sapevano che la figlia era incinta e soprattutto se si sono accorti che stava partorendo. Oppure se Francesca ha fatto tutto da sola, compreso tagliare il cordone ombelicale. La ragazza poi dovrà chiarire quella strana telefonata. Spiegare cioè se aveva già portato la neonata ai giardini Guastalla, senza avere poi il coraggio di abbandonarla, oppure se la chiamata al 118 nascondeva l’inconscio desiderio di farsi scoprire.

Mentre il medico legale dovrà invece stabilire, attraverso l’autopsia, le cause del decesso. Se dovesse scoprire che questo è avvenuto in seguito a una mancata assistenza dopo il parto, per Francesca dovrebbe scattare l’incriminazione per infanticidio.

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