Muro sul lago, non si butta via nulla Il sindaco: «Lo vendo pezzo a pezzo»

ComoMossa geniale a Como. Dopo la figuraccia fatta col caso del muro «del pianto» sul lungolago, adesso la trovata. Il muro viene giù, ma già che ci sono, lo vendono pezzo per pezzo. È questo il pensiero che probabilmente è passato nella testa del sindaco Bruni in questi giorni: «Già che dobbiamo spendere un sacco di soldi per rifare tutto il sistema di paratie anti-esondazione, tanto vale racimolare qualche denaro con quella schifezza del muro». Sicuramente non accadrà come a Berlino dopo la caduta del muro tedesco; non ci saranno soldati sbandati della Ddr intenti a vendere frammenti di muro come souvenir ai turisti. Bensì a «ritirare» tutti i blocchi di cemento sarà una ditta che produce contrappesi per gru.
L’orrendo manufatto verrà quindi fatto a «fette» e portato via dall’impresa per poi essere destinato a una sorte più nobile che privare i comaschi del loro lago. «Mi ha contattato una società che riutilizza i muri che vengono abbattuti, li usa per fare i pesi che servono alle gru - ha spiegato il sindaco Stefano Bruni all’emittente televisiva Etv -. Vengono sul posto lo tagliano a pezzi e lo pagano pure. Potrebbe essere una soluzione divertente e praticabile, tanto che la stiamo valutando seriamente».
Ma la fantasia di Bruni sembra non avere limiti. E se invece di finire nei contrappesi delle gru, il muro lo si facesse dipingere da artisti famosi per poi essere venduto come un’opera d’arte? Altro che! Como non è Berlino. E non è proprio la stessa cosa. Chi si reca nella capitale tedesca non può fare a meno di visitare Hinterland Mauer vicino alla stazione ferroviaria di Ostbahnhof. Ebbene, lì il lungo frammento di muro non demolito è stato dipinto da artisti famosi divenendo un’icona underground.
Paragoni azzardati a parte, ieri i comaschi sono scesi di nuovo in strada per manifestare la loro avversione al muro. Ma non è tutto. Bisogna ricordare che l’inchiesta della magistratura resta aperta. «Non mi sento di dire che c’è stato un errore, con la decisione dell’abbattimento andiamo incontro a una richiesta popolare importante. Dobbiamo tenere conto inoltre che intorno al muro è stata fatta una vera e propria battaglia ideologica» ha spiegato il sindaco.

Questa sera a Como è convocato il consiglio comunale e la richiesta unanime da parte dei consiglieri sarà quella di essere costantemente informati sugli sviluppi della vicenda per non finire in una situazione come quella che si è appena verificata. Detto ciò il mistero del Lario rimane sempre lo stesso: chi e come ha autorizzato la variante al progetto depositato? Forse il tempo ci darà risposta.

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