Murolo: «Lui come Milito o Cassano»

«Guai a spingerlo alle dimissioni dal consiglio comunale. Una Sala rossa di Tursi privata del senatore Enrico Musso perderebbe una risorsa decisamente importante. Per tutto il centrodestra, ma anche per la città». Non ha il minimo dubbio, il consigliere Giuseppe Murolo (Alleanza nazionale), a «sponsorizzare» la richiesta di Musso a favore dello spostamento della seduta settimanale dell’assemblea dal martedì al lunedì, per consentirgli di seguire gli impegni parlamentari senza dover rinunciare a quelli, in contemporanea, di rappresentante dei cittadini genovesi a Palazzo Tursi. Una richiesta che ha incontrato sostegno, ma anche molta opposizione da parte di alcuni colleghi di schieramento che, al di là del riconoscimento delle qualità del professore, temono un «impegno a mezzo servizio» di fronte ai gravi problemi della città.
Eppure, consigliere Murolo, si dice sempre: tutti utili, nessuno indispensabile...
«Un momento. Musso è un valore aggiunto e una grande risorsa del centrodestra, un po’ come Milito per il Genoa o Cassano per la Sampdoria. Quando si può, bisogna farli giocare sempre. Farne a meno sarebbe da masochisti».
Ci sono problemi tecnici da superare per anticipare le sedute al lunedì.
«Neanche per sogno. Tutto superabile agevolmente, comunque. Anzi, molti consiglieri potrebbero organizzarsi ancora meglio. Il consiglio al martedì rappresenta un ostacolo non indifferente, interrompe l’attività lavorativa».
Il doppio incarico, però, logora.


«Se lui ce la fa, e fino ad oggi ha dimostrato di farcela, perché non lasciare che mantenga il doppio incarico? Non dimentichiamo poi che Musso è stato candidato sindaco super partes, e pertanto credo che potrebbe rappresentare l’anello di congiunzione ideale fra le diverse anime del centrodestra».

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