Il Museo diocesano si visita col cellulare

Il Museo diocesano si visita col cellulare

Da domani la Diocesi di Chiavari avrà il suo Museo on Air in anteprima mondiale. Che significa piantina e catalogo dettagliato del Museo Diocesano caricati elettronicamente su cellulare. Basta avere il Bluetooth e raggiungere il nuovo spazio museale annesso alla Cattedrale di N.S. dell'Orto: un Totem aggancia il segnale consentendo l'accesso alle informazioni storico-artistiche. È il bel colpo di quell'inventore-Archimede di Stefano Napoli, che in tandem con Fabrizio Paccagnella e col supporto di Simone Mangiante, ha brevettato il progetto-pilota: «Lo avevamo pensato per i quotidiani - dettaglia Napoli - giusto per risparmiare carta e avere aggiornamenti continui, ma calza perfettamente anche per i musei. Abbiamo ideato un sistema che processa e trasmette i dati del messaggio codificato da un server ai Totem, che a loro volta li rilanciano avviando il flusso grazie alla digitalizzazione di una stringa elettronica». Tradotto: Mangiante accende il segnale, i cellulari s'attivano e sullo schermo ecco la pianta con i numerici che rimandano alle opere: foto, spiegazioni scritte, multilingue e viva voce. Tutto in loco, che il programma non si salva né si spedisce: «Giusto per garantirci-precisa Napoli - visto che il gruppo RCS ha pubblicizzato in maniera fumosa che il suo giornale andrà su cellulare». Intanto domani alle 10 l'inaugurazione di un progetto facile da usarsi e flessibile, perché il catalogo, scaricato su cellulare durante la visita, può essere trasferito su carta. Una Diocesi che viaggia in multimediale alla vigilia dei 400 anni dall'apparizione della Vergine: «Un cammino di preparazione scandito da quattro eventi. - dettaglia don Franco Isetti, responsabile beni culturali della Diocesi - Da stasera, ore 20.45, Parrocchia S. Marziano a Carasco, partirà il corso di formazione gratuito “Guida agli edifici di culto” nelle valli Graveglia e Sturla. E domani l'inaugurazione della nuova ala del Museo annessa al corridoio della Cattedrale con due opere restaurate».
Si tratta dell'icona della «Madonna del Ponte», inizi '300, e de «La Risurrezione di Cristo» di G.B. Carlone ('600). Curiosa la scoperta di quest'ultimo: «Avevamo due dipinti anonimi - spiega Angela Acordon, funzionario Soprintendenza - ma nel restauro è emerso che era la stessa tela tagliata e ampliata».

Ancora più miracolosa la scoperta dell'icona, «intatta sotto sette strati di pittura - rivela Giuliana Algeri, presidente Amici del Museo Diocesano - riconducibile a Duccio, è un raro esempio di pittura trecentesca in Liguria, grazie a Fieschi». Tutto fruibile gratuitamente su cellulare: «Un regalo per la Diocesi che ci permette di sperimentare e migliorare proprio alla vigilia dei 40 anni di Messa del nostro vescovo mons. Alberto Tanasini».

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