La musica aggressiva dei Meshuggah

Il quintetto svedese si esibisce stasera. Melodie ricercate dietro i ritmi «pesanti»

La musica aggressiva dei Meshuggah

Luca Testoni

Chi produce il sound più duro e violento del «reame» metal? Più d'uno tra gli addetti ai lavori, è concorde nel ritenere che il primato spetti di diritto al quintetto svedese dei Meshuggah, stasera dal vivo al Transilvania Live di via Paravia 56 (ore 20, ingresso 20 euro).
«Penso che la nostra musica sia una forma contorta di aggressività. A differenziarci però da molte altre band, è il mix di impatto e complessità che siamo in grado di produrre», ha dichiarato in tempi recenti Mårten Hagström, il chitarrista ritmico.
Dietro al muro di suono carico di brutalità, un mix di pesanti e complicati ritmi, riff mastodontici, dissonanze armoniche e voce ultra aggressiva (ribattezzato dai diretti interessati «metal-core»), si nascondono infatti tempi molto elaborati, melodie ricercate e finezze strumentali fuori dal comune (anche grazie all'utilizzo di chitarre a sette e/o otto corde costruite apposta per loro da «liutai compiacenti»).
Per quanto non propriamente accessibili e, per natura, propensi a spostare sempre un po' più in là i confini dell'estremismo sonoro, i «terroristi sonici» originari di Umeå (oltre a Mårten Hagström, l'altro chitarrista Fredrik Thordendal, il cantante Jens Kidman, il bassista Peter Nordin, il batterista Tomas Haake) hanno riscosso unanimi consensi in ambito metal sulle due sponde dell'Atlantico. Un aneddoto: Lars Ulrich, il batterista (danese) dei californiani Metallica, aveva dichiarato un paio di anni fa che avrebbe voluto «suonare come i Meshuggah», ma gli svedesi non si sono scomposti più di tanto: «Non penso sia possibile che i Metallica suonino qualcosa di così estremo e intricato, cinico e dinamico. Non ce la farebbero, nemmeno fisicamente... Tuttavia ci fa piacere sapere che si sono identificati con il nostro sound perché questo potrebbe significare che il loro prossimo lavoro sarà più aggressivo dei precedenti. Glielo auguriamo...

».

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