Musica Il Festival Paganiniano ha già superato se stesso

Ormai il nome Festival Paganiniano di Carro gli sta un po’ «stretto». Ci ride su Bruno Fiorentini, direttore artistico della rassegna nata otto anni fa nel cuore più remoto della provincia della Spezia, l'Alta val di Vara. Il festival stagione dopo stagione è cresciuto arrivando ad essere un punto di riferimento musicale per tutta la provincia del levante ligure.
Le tappe dal Paganiniano infatti toccano il capoluogo di provincia, La Spezia, dove sì è esibito Uto Ughi, lo scorso 5 luglio con «Omaggio a Paganini» e poi nell'arco di un mese, fino al 14 agosto ha attraversato tutta la provincia arrivando in val di Magra, Santo Stefano e Nicola di Ortonovo, Val Graveglia, Beverino e fino alla riviera con la performance di Bonassola dove Filomena Moretti ha tenuto lo scorso 13 agosto il recital per chitarra registrando un grande entusiasmo.
«Questo è un posto favoloso, magico», ha detto Filomena appena terminato il suo concerto spende subito parole di elogio per Bonassola, penultima tappa del festival 2008/2009 che ha sfiorato le Cinque Terre con la performance all'oratorio di Sant'Erasmo. «Non ero mai stata in questo angolo di Liguria ed effettivamente qui si respira un aria speciale. Esibirsi in un posto come questo con il sapore del mare che entra in sala e la brezza che mitiga il caldo dà sensazione davvero speciale», ha aggiunto la musicista sarda.
E sì perché il suo concerto si è tenuto letteralmente a due passi dalla riva. Il suggestivo oratorio di Sant'Erasmo infatti sorge su un piccolissimo promontorio a ridosso della grande spiaggia. È una chiesetta piccolissima che domina la baia e che lascia entrare tra una pausa e l'altra il fresco rumore delle onde. Nella sua serata la giovane musicista diplomatasi al conservatorio di Sassari nel 91 ha eseguito una dietro l'altra in un crescendo di emozioni le tre sonate di Domenico Scarlatti, quella in La, Mi e Do maggiore per poi andare nei ritmi andalusi che si sono mescolati al rumore delle onde di Bonassola per un intenso e singolare vortice di emozioni. «Asturias» e «Sevillas» di Isaac Albeniz hanno fatto da apripista alle due finali di Francisco Tarrega «Jota» e «Recuerdos de Alahambra». «Quest'anno farò altri concerti in inverno, mi ripropongono la stagione prossima, se vi sarà l'occasione di tornare a Bonassola - ha precisato la musicista - perché lo trovo un posto fantastico per la musica».Insomma l'edizione numero otto che ha contato nel suo carnet anche una tre giorni di convegno di apertura tutti dedicato a Paganini e tenuti al museo Camec della Spezia è stata un successo. Lo conferma lo stesso direttore artistico che mette nel cassetto un'altra grande edizione, sostenuta anche quest'anno dallo sponsor Isagro. «Siamo contenti - ha detto Bruno Fiorentini - anche quest'anno siamo riusciti ad andare oltre le aspettative. Grandi musicisti e sempre tanto pubblico». E da tempo il festival di Carro ha una valenza provinciale. «Sì - conferma Fiorentini - coinvolgiamo di fatto tutta la provincia. A Carro abbiamo il nostro punto di riferimento ma tocchiamo La Spezia, la riviera con Bonassola, la val di Magra.

Continueremo così e l'anno prossimo cercheremo di bissare la grande prestazione di quest'anno che ha avuto nel suo giorno finale del 14 agosto il prestigioso concerto di Pavel Vernikov, preceduto dal convegno e su Paganini e il suo Mito».

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