La musica si ascolta, si ricorda, emoziona. È unarte che ha a che fare con ludito e il cuore prima di tutto. Ma cè chi sa cogliere e trasmettere la bellezza musicale anche con le immagini e, quasi, ci fa «vedere» una sinfonia. È il caso di Giuseppina Caltagirone, autrice del libro fotografico adagio affettuoso appassionato (Artemide edizioni), un percorso, recita il sottotitolo, attraverso «suoni, strumenti, amici e musicisti a Villa Aurelia».
Il volume nasce dallultimo «Rome Chamber Festival», la manifestazione estiva di musica da camera che si tiene allAccademia americana sul Gianicolo. «È il diario visivo della creazione di un concerto speciale - spiega lautrice, romana, alle spalle una laurea alla Columbia University e i corsi allInternational center of photography di New York -. Villa Aurelia è lo sfondo ideale per un viaggio nel mondo della musica. Un viaggio che occupa le due settimane prima del concerto e offre uno sguardo ravvicinato sulla quotidianità degli artisti e sul talento, la passione e limpegno che stanno dietro a ogni istante».
Gli scatti, in bianco e nero, raccontano larmonia, la concentrazione, le prove e le pause riflessive che sono esse stesse lavoro. Lautrice sembra avere il dono dell«invisibilità», come osserva Giuseppe Scaraffia nel commento, e «la spontaneità delle foto si spiega con lintimità dellattimo scelto, quello in cui gli artisti sono interamente assorbiti dalla tensione del risultato». Ecco allora la matita sorpresa a percorrere lo spartito, il piede nudo e sensuale della musicista che poggia con naturalezza sui fogli zeppi di note, i momenti di relax e scherzo, gli occhi chiusi mentre si suona.
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