Unica donna ad aver vinto due premi Tenco, otto partecipazione al Festival di Sanremo e più di 60 album pubblicati. Sono questi i numeri di Ornella Vanoni che con le sue canzoni ha segnato mezzo secolo di musica italiana. La cantante si è spenta nella sua casa milanese per un malore.
Vanoni nasce nel 1934 a Milano in una famiglia benestante. Suo padre era un industriale farmaceutico che le consente di studiare dalle Orsoline e in alcuni collegi europei. “Avevo undici anni e l’Italia era in guerra. Dormivamo vestiti, con le scarpe. Aspettavamo la punizione dal cielo e la punizione, puntualmente, arrivava. Il primo bombardamento ce l’ho ancora davanti agli occhi. Il fuoco, le fiamme, la gente che correva verso la Stazione Centrale. Ero piccola e non sapevo ancora cosa fosse la paura, però la vedevo”, così la Vanoni ricorderà l'infanzia vissuta negli anni della Seconda Guerra Mondiale.
Gli esordi della Vanoni e l'incotro con Strehler
Conosciuta con il nome d’arte di 'Culo d’Oro', la giovane Ornella, all'età di 18 anni, resta incinta, ma perde il bambino.“Ero sola, all’estero. Fu un incidente, con un ragazzo più impacciato di me, che non voleva questo bambino. Volle farmi abortire, in Italia era reato, in Svizzera no. Soffrii molto, l’esperienza più dolorosa per una donna”, rivelerà molti anni dopo la cantante milanese che, all'epoca, però, avrebbe preferito fare tutt'altro.“Di mio avrei voluto fare l'estetista, niente di più. Avevo l'acne e avrei voluto curare la pelle, la mia e quella degli altri. Ero andata a studiare Lingue in Inghilterra, in Svizzera, in Francia e quando tornai a Milano non sapevo che cosa fare. Fu un'amica di mia madre a lanciare l'idea: "Hai una bella voce, perché non fai l'attrice?", confesserà la Vanoni che, nel 1953, si fa così convincere a studiare recitazione. “Feci un’audizione al Piccolo, paralizzata dalla mia timidezza. Ma, durante il provino, fra i tanti borbottii, si alzò una voce: 'Attenzione, qui c’è qualcosa di interessante'. Era la grande Sarah Ferrati. Fui presa e poi ho incontrato Strehler”, dirà la Vanoni che due anni dopo diventa la compagna del noto regista teatrale. “E fu scandalo. Avevo vent'anni, lui era sposato, non c'era il divorzio e, per di più, viveva da solo, era di sinistra ed era un artista. Mia madre si lamentava, piangeva: 'Così ti rovini, ti devi sposare'”, racconterà la Vanoni che non ha mai avuto dubbi:“È stato l’uomo che mi ha amata di più”. Insomma, quella tra Strehler e la giovane aspirante attrice è, fin da subito, una relazione molto travagliata che termina quando lei si accorge che lui è un “erotomane”. “Cominciai a capirlo quando andammo per la prima volta insieme all’Elba. Scoprii che si era fatto una sveltina con la proprietaria dell’albergo. Mi ritrovai coinvolta in situazioni che non ero psicologicamente pronta ad affrontare”, scrive la Vanoni nella sua autobiografia in cui ha confessato che, in quel periodo della sua vita, faceva uso di cocaina e che tradì Giorgio Strehler con l'attore Renato Salvatori.
Il debutto teatrale della Vanoni, invece, è del 1956 con Sei personaggi in cerca d'autore, ma poi Strehler decide di lanciarla come interprete delle cosiddette canzoni della mala come La zolfatara e Ma mi (1958), Le Mantellate (1959). Sempre, in quello stesso periodo, grazie a un amico del noto regista teatrale, la Vanoni debutta in televisione con un Carosello in cui cantava “Bocca fresca, denti sani tutto il giorno con Colgate con Gardol”. Dal 1956 in poi sono più di 100 gli album incisi dalla Vanoni e oltre 55 milioni i dischi venduti. Nel 1960, alla Ricordi, la giovane Ornella incontra Gino Paoli, col quale intraprende un'importante relazione sentimentale e artistica che culmina con la famosissima Senza fine, brano cantato da entrambi. Il 6 giugno 1960, però, la Vanoni sposa il noto impresario teatrale Lucio Ardenzi, dando così una grande delusione al cantautore genovese.
La tormentata relazione con Gino Paoli
“Quel matrimonio fu un errore. Io volevo ancora bene a Gino e lui mi ha sconsigliato sino all'ultimo, minacciando persino di venire alla cerimonia a cantare Senza fine”, rivelerà la cantante milanese che, in un'altra occasione, dirà: “Non parlo volentieri di Lucio Ardenzi. L'ho sposato che avevo ventisei anni, l'età giusta, ma non l'uomo giusto. Non l'ho mai amato. Ero una donna sperduta. Avevo lasciato Strehler, mi ero ammalata di tisi, c'era Paoli di mezzo e lui, Lucio, era un uomo così vanitoso. Una vanità sproporzionata. Abbiamo avuto un figlio che amo, Cristiano, e questo giustifica ampiamente la nostra storia”. Nel 1961 la Vanoni partecipa a Canzonissima con Cercami, canzone dedicata a Gino Paoli con la quale ottiene un enorme successo commerciale, con oltre 100.000 copie vendute. Nei primi anni '60 viene premiata anche per i suoi ruoli da attrice teatrale ne L'idiota e ne La fidanzata del bersagliere, spettacoli prodotti dal marito Ardenzi. Nel 1964 recita in Rugantino di Garinei, Giovannini e Trovaioli prima al Sistina di Roma e poi a Broadway. Chiuso il matrimonio con Ardenzi, la giovane e promettente Ornella si innamora platonicamente del fumettista Hugo Pratt, mentre il produttore Danilo Sabatini è stato il compagno con cui ha avuto la storia d'amore più lunga.
Dagli anni '60 in poi la stampa ha fantasticato su una presunta rivalità con Mina che la Vanoni ha sempre smentito rivelando che, proprio grazie alla Tigre di Cremona, decise di cambiare stile musicale:“Era uscita dal juke box del Musichiere nel 59: una bomba. 'Un giorno la vedo in piazza Beccaria, a Milano, sorridente e felice su una spider. Io, allora, facevo le canzoni della mala e mi sono detta: quasi quasi faccio la musica leggera'”. E da allora arrivano i riconoscimenti. Nel 1964 la Vanoni vince il Festival di Napoli con Tu si na cosa grande insieme a Domenico Modugno e, poi, nel 1968, arriva seconda a Sanremo con Casa Bianca di Don Backy. Sono numerosi i successi discografici di questi anni: da La musica è finita a Tristezza, da Mi sono innamorata di te a Domani è un altro giorno. Nel 1973 la cantante milanese si trasferisce a Roma dove fonda la sua casa discografica, la Vanilla con Sergio Bardotti come produttore. Tra le hit più importanti di questi anni, nel 1976 troviamo La voglia, la pazzia, l'incoscienza e l'allegria, mentre Io dentro, io fuori e Più sono del 1977. L'anno successivo si trasferisce di nuovo a Milano dove Gianni Versace si occupa personalmente di rinnovare il suo stile. I dischi che segnano la svolta professionale della Vanoni sono Ricetta di donna, Duemilatrecentouno parole e Uomini. In questo periodo l'artista collabora anche con colleghi come Caterina Caselli, Lucio Dalla e Loredana Berté. Nel 1978 posa nuda per Playboy e come compenso ottiene una Sfera di Pomodoro.
Gli ultimi anni di vita della Vanoni
È, invece, del 1984 il disco live Insieme' con cui Paoli e la Vanoni scalano le classifiche e fanno il tutto esaurito alle tournée. L'anno dopo Ornella recita in teatro accanto a Giorgio Albertazzi nello spettacolo Commedia d'amore di Bernard Slade. Il 1986 è la volta del tour statunitense durante il quale interpreta canzoni italiane di maggior successo con gli arrangiamenti dei più grandi jazzisti dell'epoca. Da questa esperienza nasce l'album Ornella e... a cui, poi, segue O, disco e tournée targati Ivano Fossati e Gregg Walsh.
Sono i ruggenti anni '80, gli anni del pentapartito dominati dalla figura di Bettino Craxi di cui la Vanoni diventa amica e sostenitrice. “Comunque io non sono mai stata craxiana, socialista sì. Lo ero diventata molto tempo prima, quando avevo 19 anni e con Strehler frequentavo Nenni che giocava a bocce. In quella bocciofila erano tutti socialisti e, come capita in questi casi, mi ritrovai a esserlo anch’io”, spiegherà la Vanoni che nel 2011 tenta l'avventura politica candidandosi senza successo (prese solo 36 voti) con la lista Milano al Centro che appoggiava il sindaco uscente Letizia Moratti. Nel 2018, invece, vira verso +Europa spiegando:“Voto la Bonino! Non me ne frega niente della politica, della destra o della sinistra. Mi interessa che dai radicali arrivano l’aborto, il divorzio e il testamento biologico. Punto”.
Per quanto riguarda, invece, la sua carriera professionale, negli '90 e 2000 la Vanoni scala le classifiche con Stella nascente (disco d'oro nel 1992) e Sheerazade, le cover di Un panino, una birra e poi (disco di platino nel 2001), Ti ricordi? No, non mi ricordo (disco del 2004 inciso insieme a Gino Paoli). Nel 1999 arriva quarta a Sanremo con Alberi e, in quell'occasione, riceve anche il premio alla carriera. La sua ottava ed ultima partecipazione al Festival come concorrente risale al 2018 quando canta 'imparare ad amarsi' insieme a Bungaro.
Nel 2021 pubblica Unica, il suo cinquantesimo album e, sempre nello stesso anno, esce 'Toy Boy', singolo cantato insieme agli emergenti Colapesce e Dimartino. Nel 2024 è ospite quasi fisso del programma Che tempo che fa di Fabio Fazio.