Ma è Beppe o Peppe Vessicchio? Quante volte il Maestro si è sentito ripetere questa domanda relativa al suo nome e fu lui stesso a dare la risposta definitiva, spiazzando tutti con la sua ironia e autoironia, che lo ha fatto amare da tantissimi. Giovani e meno giovani, ma soprattutto giovanissimi, negli ultimi anni si erano appassionati alla sua figura, non solo per la professionalità ma anche e soprattutto perché quando c'era da scherazare e prendersi in giro, lui non si tirava mai indietro. "Sopra l'Arno è Beppe, sotto l'Arno è Peppe", disse una volta sciogliendo definitivamente il dubbio su quale fosse la grafia corretta.
Lui, napoletano doc, quindi fieramente di origini "sott'Arno" è chiaro quale nome adottasse, utilizzandolo anche come propria firma. Eppure, anche a chi lo chiamava Beppe, non lo correggeva. Al massimo abbozzava un sorriso e lo riprendeva bonariamente, ma alla fine, agli amici "sopr'Arno" voleva bene lo stesso e si faceva chiamare anche Peppe. Le sue doti, il suo talento e la sua capacità erano indiscusse, grazie a queste è stato per decenni il punto di riferimento la musica pop, e non solo, italiana. Alcuni suoi arrangiamenti, anche se non tutti lo sanno, sono entrati nella storia, come quelli per Andrea Bocelli, con il quale ha collaborato per anni contribuendo a costruirne il successo. Nel tempo ha lavorato anche con Roberto Vecchioni, Zucchero, Gino Paoli, Ivana Spagna, Giorgia, Sergio Cammariere e non solo.
"Dirige l'orchestra il maestro Peppe Vessicchio". Questa frase ha caratterizzato innumerevoli edizioni del festival di Sanremo e ogni volta per lui erano grandi applausi, per non dire standing ovation. Era diventato la star dei Festival e il tormentone sulla sua presenza o assenza ha accompagnato le ultime edizioni, con grande delusione del pubblico quando il suo nome non veniva annunciato. È stato un professionista che ha sempre dedicato la massima attenzione alla sostanza, più che alla forma, pur considerandola importante. I funerali si terranno lunedì 10 novembre alle 15 a Roma presso la chiesa di Piazza Sempione, in forma privata.
Nelle ultime ore sono tantissimi gli artisti che hanno dedicato un pensiero a Vessicchio, che hanno ricordato momenti insieme a lui, professionali e privati, pezzi di uno stesso puzzle che contribuiscono a ricostruire la storia e la vita di un artista straordinario. E poi, che lo si chiamasse Peppe o che lo si chiamasse Beppe, la sua risposta era sempre e comunque un sorriso.