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"Che saltasse in aria questo governo". La provocazione del rapper romano

L'ennesimo artista ha voluto superare il limite per promuovere il suo ultimo lavoro e ha messo nel suo mirino Giorgia Meloni

"Che saltasse in aria questo governo". La provocazione del rapper romano
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Farsi pubblicità per un pezzo in uscita usando Giorgia Meloni e il governo di centrodestra: è la moda più diffusa nell'ultimo periodo per artisti o pseudo tali. L'ultimo in ordine di tempo è tal Noyz Narcos, un noto rapper e produttore discografico italiano, nome d'arte di Emanuele Frasca, che è stato membro del gruppo Truceboys e fa parte della crew Truceklan. La sua musica è caratterizzata da sonorità molto hardcore e da un'attitudine underground e su Instagram conta oltre 800mila follower.

È molto noto sulla scena romana e nell'ultimo post che ha pubblicato sui social per lanciare il suo nuovo singolo si legge: "In cu** a sto governo che saltasse in aria, ha trasformato sto paese in un inferno ed ha vinto, m'ha reso un mostro come Rosa Olindo". Per quanto nel messaggio si vada ben oltre il semplice insulto, si tratta banalmente dell'ennesimo tentativo di attirare l'attenzione per promuovere un prodotto. Che è il caso comunque di Noyz Narcos, che a fine mese con quel messaggio vuole lanciare l'ultima canzone prodotta. Ci sarebbero tante domande da porsi sulla correttezza e sulla leicità di tale operazione ma dall'altra parte, in questo come in altri casi, ci si scontra con chi considera questo come una libera manifestazione del pensiero e come espressione della libertà di parola.

Quindi, più che nella pericolosità di quanto scritto da Noyz Narcos, che non ha alcun profilo di rischio, quel su cui bisogna tenere alta l'attenzione è la tipologia di pubblico che segue questo genere di artisti e che potrebbero prendere troppo sul serio quanto detto dal proprio idolo. È questo il profilo di rischio che bisogna prendere in considerazione, che anche chi utilizza questo registro linguistico e si spinge fino a oltre il limite dovrebbe valutare, soprattutto perché si assume la responsabilità morale di quanto potrebbe fare chi viene "armato" da certe manifestazioni.

Non è il primo e non sarà nemmeno l'ultimo che si esprimerà in questo modo ma è innegabile che, seppure nell'ambito della provocazione e della mera ricerca di pubblicità anche questo contribuisce ad aumentare il rischio.

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