Quindi, Sanremo...

Fedez ha rotto gli zebedei, festival del trash e Mengoni: quindi, Sanremo...

Ogni mattina il racconto punto per punto del Festival di Sanremo. La quarta serata: il solito blitz di Fedez, il monologo incomprensibile di Francini e Vessicchio

Fedez ha rotto gli zebedei, festival del trash e Mengoni: quindi, Sanremo...

- Un po’ di pre diretta. Caramella o gomma che sia: cara Chiara Francini, che grezzata presentarsi in conferenza stampa così.

- Tutto ‘sto pippone sul genderfluid di Sanremo e poi Stefano Coletta dà i dati sugli ascolti dividendo i telespettatori tra “femmine” e “maschi”. Mamma mia quanto retrogrado patriarcato.

- Il dramma di questo Sanremo è che per capire se le canzoni sono belle o meno devi andare a sentirle su Youtube nella versione con l’intonazione corretta. Perché sentite dal vivo sono un’altra cosa: in molti casi, se c'è una nota al posto giusto stappi champagne.

- Ho letto alcuni dei commenti a questa indegna rubrica. Li condivido con voi perché alcuni sono geniali. Questo ad esempio: “La postura ingobbita (della Ferragni, ndr) è un chiaro messaggio antifascista, dato che i fascisti marciavano petto in fuori e pancia in dentro”. Spettacolo. Cherry68 sei un genio.

- Fossi in Amadeus anno prossimo inviterei Lucci: le sue domande in conferenza stampa hanno fatto ridere decisamente più che Angelo Duro e Siani.

- Via alla diretta. Si dice che le cover di oggi siano decisamente belle. Fare meglio di quelle in gara comunque non è difficilissimo.

- Ariete e Sangiovanni. Battiato perdonala perché non sa quello che fa. Anzi: perdona entrambi. Non dico sembrasse al livello di un karaoke di un addio al celibato decisamente alcolico.... Però insomma. Si poteva fare meglio: 5.

- Will e Michele Zarrillo. Sono tre sere che cerco di capire a chi somiglia Will. E adesso ho capito: è il sosia di Alessandro Cattaneo, capogruppo di Forza Italia. Ha cantato molto meglio questo pezzo di quello che porta in gara. Voto: 6.

Elodie e Big Mama. Così ti vogliamo (s)vestita, cara Elodie. Big Mama invece poteva scegliere un altro outfit, questo diciamo che è un po' too much anche per chi vuole lodare i curvy. Elodie canta, e canta bene. Mezza Italia sarebbe voluta essere al posto di Big Mama per quel bacio lesbo finale. Voto: 7.

- Peppino di Capri: a 83 anni, chapeu.

- Chiara Francini di mestiere fa l'attrice a teatro e al cinema. Giusto? E allora per qualche motivo bisogna presentarla come una con l'ansia addosso?

- La scenetta della Francini che vuole salire le scale dell'Artison invece di scenderle dimostra che ormai gli autori non sanno più che inventarsi.

- Ci manca il tempo in cui i direttori di orchestra si vestivano più o meno tutti uguali e senza stravaganze. Già ci sono i cantanti a sfoggiare l'intero arcobaleno, almeno dai maestri vorremmo sobrietà.

- Olly e Cuccarini. Bella la coreografia, anche se sarebbe il festival della canzone italiana, non Amici. Vabbè. A me il remix de 'La Notte vola' non è che sia piaciuto granché. Voto: 5.

- Ultimo e Eros Ramazzotti. Puoi dire quello che vuoi, può piacerti o meno. Anche se non si ricorda nemmeno i testi le sue canzoni, la differenza tra Eros e gli altri è che ha una voce particolare, intonata, potente. Nel duetto Ultimo manco si sente: sembra quasi si sia dimenticato di essere il protagonista. La scena è tutta di Eros. Voto per Ramazzotti: 8. Voto per Ultimo: 5. Il duetto: 4.

- Hai capito la Francini. Fagnani, guarda e impara. Vestito top.

- Tananai e Antonacci. Giacca rivedibile, ma Tananai migliora di giorno in giorno. Il duetto è piacevole. Voto: 6.

- Stefano Bonaccini dopo aver fatto il bodyguard è passato a suonare la fisarmonica. O forse è un sosia?

- Ma perché Francini deve giocare a fare il ruolo della vecchia zia un po' scemotta? La canzone della loro telefonata è caruccia, ma sembra quasi fuori luogo.

- Shari e Salmo. Lui molto meglio di lei, che resta un po' scialbetta nelle performance. Voto: 6.

- Peppe Vessicchio is back. Lo hanno tirato su dal divano di potronesofa.

- Arisa e Grignani. Canzone meravigliosa, ma Grignani è l'ombra di se stesso. Poteva fare cantare solo lei, almeno nelle note alti. Grignani ha trascinato nel baratto pure la povera Arisa, che ha cercato disperatamente di tenere su la baracca. Ma è stato in generale un completo disastro. Orripilante. I migliori a cantarla senza dubbio sono stati quelli del pubblico. Anche loro se ne accorgono e ammettono: "Abbiamo fatto un casino". No, avete fatto proprio schifo. Voto: 2.

- Beppe Vessicchio maestro del battimani. Aveva detto che non ci sarebbe stato: forse era meglio restare sul divano di Poltronesofa.

- Ricordo delle foibe. Amadeus legge un testo sull'arrivo dei titini. Bello, profondo, meglio così breve che quel pippozzo sconfinato della Ferragni su se stessa. Ma non ci credo fosse già pronto prima ancora che la politica chiedesse un ricordo delle foibe. Perché? Faccio alcune domande. Primo: per l'Iran hanno trovato due persone a declamare, qui invece si è dovuto arrabattare Amadeus: come mai? Secondo: il testo non è "originale", nuovo, studiato appositamente, ma preso da un libro, come se gli autori avessero cercato qualcosa purchessia. Sbaglio? Magari si, ma qualcosa puzza.

- Solo una signora in piedi di fronte al ricordo delle foibe. Problemi alle ginocchia? No, visto che la platea ha ballato a più non posso. Solo mancanza di rispetto. A quella signora solitaria vorrei dare un premio.

- Leo Gassmann e Edoardo Bennato. La maglietta di Bennato con l'evoluzione umana è da dieci e lode, anche se io le mettevo a 15 anni. Leo Gassmann ottimo come animatore del villaggio turistico Ariston. Voto: 6.

- Vi prego, ridare indietro i soldi a Poltronesofà e smettiamola con queste scenette. Vi prego.

- Fedez e gli Articoli 31. Sono un italiano medio. La spirale ovale. Noi. Oh Maria. Piango. Troppi ricordi. Voto: 8.

- Fedez sa come far parlare di sé. E infatti con J-Ax pensa di urlare "Giorgia legalizzala" parlando di droghe leggere e marijuana. Però lo diciamo senza astio né odio né altro: ha rotto gli zebedei. Gli appelli alle droghe libere, gli attacchi al centrodestra, le foto stracciate in diretta: può farlo tranquillamente in diretta Instagram da casa sua o durante Muschio Selvaggio. Almeno al Festival lasciaci un po' di respiro.

- Elisa e Giorgia. Beh, messe insieme tanta roba. Elisa meglio di Giorgia, ma comunque il top di questo festival, senza dubbi. Fate un video, portatelo nei camerini degli altri cantanti in gara, legateli alla sedia e costringeteli a sentirle per tutta la notte in loop. Voto: 9.

- Sentenza definitiva passata in Cassazione: il migliore di tutti i concorrenti del Festival non arriva nemmeno 10 spanne sotto queste due qui.

- Carla Bruni, Colapesce e Dimartino. "In origine era Carla Bruni" (cit: ancora mia mamma). Però sempre meglio avere sul palco madame Sarkozy che madame Macron. Colapesce e Dimartino invece è meglio se tornano a cantare il loro brano. Voto: cinq.

- Scende le scale Carolina Crescentini e io penso subito a Boris: "Cagna maledetta". Spettacolo.

- La Francini in testa poteva mettersi direttamente le rose di Blanco. Se va al cimitero la scambiano per un fiorista. Rivedibile.

- Cugini di Campagna e Paolo Vallesi. È già carnevale? Per scendere dalle scarpe avranno bisogno di una gru. Voto: 5.

- Marco Mengoni e il coro gospel. Beh beh beh. Mengoni sa il fatto suo. La scelta del gospel è azzeccata. E si è pure vestito meglio del solito. Voto: 8.

gIANMARIA e Manuel Agnelli. Poca roba. Ma veramente poca: talmente poca non so nemmeno che scrivere. Voto: 4.

- Mr. Rain e Fazma. Tra i tanti, mr. Rain - per quanto scrivano i colleghi - è quello che intona meno peggio. Peccato per il suo collega di duetto: imbarazzante a partire dal capello che grida vendetta. Sembra essersi spruzzato per errore una bomboletta in testa. Nel vederlo saranno morti tre parrucchieri di infarto. Voto: 4.

- Madame e Izi. Di fronte a Via del Campo ci vorrebbe solo un po' di rispetto. Izi sembra uscito da una puntata di Gomorra. Nella voce si sente un po' di "metallico" e non si capisce perché questi giovani interpreti debbano tenerla forzatamente "cupa". Questo capolavoro non lo merita. Voto: 6.

- Coma Cose e Baustelle. I due sposini si sono vestiti con la tovaglia della nonna poco prima utilizzata a cena. Sono riusciti nell'ardua impresa di togliere forza e ritmo a "Sarà perché ti amo". Voto: 4.

- Ma perché la gente canta come se fosse mezza ubriaca, strafatta dopo quattro pinte di birra? Le parole non si capiscono, il tono sembra da funerale, la dizione manca. Manca la capacità o lo fanno apposta?

- Rosa Chemical e Ros Villain. Il fratello fluido di Achille Lauro è più apparenza che sostanza. Ha le unghie inutilmente così lunghe che fatica a tenere in mano il microfono e quello sciocco sex toys che si è portato sul palco. Lui ha leccato a lei lo stivale senza un vero perché, se non per provare a fare i trasgressivi anche quando bisogno non c'è. "Viva l'amore. E viva il sesso. E viva la libertà", urla Rosa alla fine della performance. Ma de che?

- Modà e Vibrazioni. Il duetto è energico con due gruppi suonano insieme. Sarebbe da alta classifica. Voto: 7.

- Levante e Renzo Rubino. All'inizio uno si chiede se Levante abbia o meno mal di stomaco. Poi la voce c'è, ma non c'azzecca nulla con "Vivere". Voto: 7 per la voce, meno uno perche fuori luogo. Totale: 6.

- Anna Oxa e Iljard Shaba. Anche oggi la Oxa sembra vestita da (finta) stracciona. A un certo punto i medici dell'Ariston devono aver pensato di dover intervenire: "Che versi fa? Sta male?". Invece Anna era solo in estasi o posseduta da un qualche essere maligno. Sarebbe perfetta per cantare la colonna sonora di Avatar o un qualche film sugli indiani d'America. Toro seduto. Voto: 5.

- Mistero della fede: dove è finita la Francini? Per quasi un'ora resta nelle retrovie senza apparire. Avrà sbagliato i tempi per togliersi quegli orripilanti fiori dai capelli?

- Gli Autogol è meglio se tornano a fare i video sul calcio che viene loro molto meglio. Visti così, dal vivo, non fanno ridere. Ecco: l'esibizione è stato un autogol.

- Sethu e Bnkr44. Ci sono meno vocali in questa accoppiata che in un codice fiscale. Io per "Charlie fa surf" avrei chiamato Cristina D'Avena. Però non è così male. Voto: 6.

- LDA e Alex Britti. Perché Lda deve muoversi come se stesse rappando anche quando intona la ninna nanna alla sorellina di 2 anni? Voto: 5.

- Mara Sattei e Noemi. L'esibizione dimostra che il problema del festival della Sattei è più la canzone che la voce. Poi Noemi beh: che dire? È Noemi. Clap clap. Bel duetto. Voto: 7.

- Paola e Chiara. Per fortuna era già tarda notte. Voto: non classificate.

- Diciamo che il Festival è senza dubbio il più seguito show della musica italiana. Ma non si può dire che sia anche la miglior pubblicità alla buona musica.

- Colla zio nemmeno li considero più. Non si capisce bene per quale assurdo motivo siano lì. Per fortuna li hanno piazzati quando di fronte al tv ci sono solo pochi insonni e i fan di Fiorello. Direi che Ditonellapiaga rappresenta bene lo stato d'animo dei telespettatori. Ma anche Ditonegliocchi andava bene.

- Il monologo della Francini c'è tutto il peggio del peggio. L'autocommiserazione delle donne non sposate, che non sanno cucinare e senza figli. E poi un bimbo che deve crescere gay, il pargolo che rovina la vita alle madri, la fine della gioventù. Tutto in un flusso recitato pure bene, ma vuoto. Tanto contenitore e poco contenuto. Non si capisce proprio dove voglia andare a parare.

Era quasi meglio l'autobiografia della bimba Kiara alla influencer Ferragni.

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