Leggi il settimanale

La figlia di Stefano D’Orazio e la causa con la vedova: “Ecco perché mi ha chiesto 100 mila euro”

Francesca Michelon, riconosciuta in primo grado come figlia biologica di Stefano D’Orazio, affronta una nuova battaglia legale con la vedova del musicista

A sinistra Francesca Michelon, a destra il padre biologico Stefano D'Orazio
A sinistra Francesca Michelon, a destra il padre biologico Stefano D'Orazio
00:00 00:00

La vicenda giudiziaria che riguarda l’eredità di Stefano D’Orazio continua a far discutere. Francesca Michelon, oggi quarantenne, è stata riconosciuta lo scorso aprile in primo grado come figlia biologica dello storico batterista dei Pooh. Una sentenza arrivata dopo un lungo percorso giudiziario durato dieci anni, ma che non ha messo fine allo scontro legale.

La richiesta di risarcimento

La vedova del musicista, Tiziana Giardoni, ha infatti chiesto a Michelon un risarcimento di 100 mila euro per danni esistenziali. Secondo i legali della donna, il rapporto tra Stefano D’Orazio e la figlia sarebbe stato difficile e fonte di sofferenza psicologica per l’artista.

La versione di Francesca Michelon

Una ricostruzione che Francesca Michelon respinge con decisione. Intervistata dal Corriere della Sera, la donna spiega di non comprendere quale colpa le venga attribuita e ribadisce di aver inseguito per anni una sola verità: il riconoscimento del suo diritto di figlia.

Il test del Dna

Il riconoscimento è arrivato dopo dieci anni di attesa, grazie al test del Dna. Michelon sottolinea come i tempi della giustizia non dipendano da lei e che la vicenda sia diventata pubblica solo dopo la sentenza. I giudici hanno annullato il testamento di Stefano D’Orazio e disposto la divisione dell’eredità in parti uguali tra figlia e vedova. A Michelon è stato anche riconosciuto un risarcimento di 60 mila euro per danni esistenziali.

Il ricorso in appello

La vedova Giardoni ha presentato ricorso in appello, chiedendo che a Francesca venga riconosciuta solo la quota di legittima, pari a un terzo del patrimonio del musicista. Francesca Michelon ribadisce che la sua azione legale non è mai stata mossa da interessi economici, ma dal bisogno di verità, dalla ricerca delle proprie radici e dal diritto di vedere riconosciuta la propria identità.

L’attesa per la decisione della Corte d’Appello

Nei prossimi giorni la Corte d’Appello di Roma si pronuncerà sul

ricorso. Nel frattempo, Michelon racconta di sentire il sostegno di molte persone, anche sui social, un incoraggiamento che le sta dando forza in una fase ancora delicata della sua battaglia giudiziaria.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica