L'orchestra, "Romagna Mia", l'arresto cardiaco. Raoul Casadei e la morte tra le polemiche

Il 13 marzo 2021 moriva l'uomo che seppe portare al successo il liscio rendendolo popolare tra i giovani e all'estero

L'orchestra, "Romagna Mia", l'arresto cardiaco. Raoul Casadei e la morte tra le polemiche
00:00 00:00

"Gli artisti come Raoul non moriranno mai, rimarrà sempre vivo nella sua musica e nelle sue canzoni che viaggiano nell'aria e continuano a esistere". Con queste parole il 13 marzo 2021 Mirko Casadei annunciava la morte del padre Raoul Casadei, deceduto a 83 anni per complicanze dovute al Covid. Quattro anni dopo la sua scomparsa il "Re del liscio" viene ricordato ancora come un'icona della musica popolare italiana.

Una storia familiare di successo

Fin da giovane Raoul Casadei sviluppò un profondo interesse per la musica, influenzato dall'ambiente familiare. Suo zio, Secondo Casadei, compositore e violinista, aveva fondato l'Orchestra Casadei nel 1928 e Raoul aveva seguito le sue orme, entrando a fare parte dell'orchestra di famiglia nel 1959 per volonta di Secondo, che voleva un "erede". Con la scomparsa dello zio, nel 1971, Raoul assunse la direzione dell'orchestra e questo segnò l'inizio di un periodo di grande innovazione e successo. Raoul proseguì la tradizione del liscio con un tocco di innovazione, mossa che rese il genere più popolare e accessibile a un pubblico più giovane. Negli anni '70 l'Orchestra Casadei diventò un fenomeno nazionale e brani come "Ciao Mare", "Simpatia", "Romagna Capitale" ottennero grande successo così come "Romagna mia", brano scritto dallo zio Secondo, che aveva aperto la strada allo straordinario successo dell’orchestra Casadei negli anni '50 e '60. Oltre a essere un musicista Casadei era un "ambasciatore" della cultura romagnola, l'uomo che è riuscito a portare il liscio in tutto il mondo. La sua musica è stata un ponte tra le generazioni, capace di unire giovani e anziani in un ballo collettivo.

L'arresto cardiaco nel 2017

Nel 2017 Raoul Casadei fu colpito da un arresto cardiaco e finì in rianimazione. Pochi mesi prima del malore aveva rilasciato un'intervista nella quale aveva raccontato le sue abitudini: "Fumo il sigaro toscano, bevo una grappina e il Sangiovese da 14 gradi di mia produzione. Faccio un’ora di ginnastica tutte le mattine e un’ora di nuoto". Uno stile di vita, che lo ha portato a un passo dalla morte, come raccontò lui stesso sulle pagine del Corriere tre mesi dopo l'infarto: "Non ho paura della morte. Due giorni prima della Notte del liscio, mi è capitato un arresto cardiaco mentre facevo un controllo in ospedale. Sono morto per trenta secondi. Adesso sono rinato, sono un uomo coraggioso e ho fatto mio uno slogan di Marcello Marchesi: quando la morte arriva, voglio che mi trovi vivo".

La morte per il Covid

Il 13 marzo 2021 Raoul Casadei morì all'Ospedale Bufalini di Cesena dopo essere stato ricoverato il 2 marzo a causa del Covid. Il Re del liscio aveva 83 anni. Si era contagiato insieme ai familiari che si trovano in quarantena fiduciaria a Villamarina di Cesenatico a fine febbraio e il 2 marzo, a causa del repentino peggioramento delle sue condizioni di salute, era stato ricoverato. "Mio padre stava bene, era sempre stato bene. Si teneva in forma, ma non è bastato: la polmonite lo ha attaccato forte e non gli ha lasciato scampo", raccontò il figlio Mirko subito dopo avere dato la notizia del decesso di Raoul Casadei.

La morte era arrivata prima che il musicista riuscisse a sottoporsi al primo vaccino e questo scatenò molte polemiche vista l'età avanzata di Casadei, che avrebbe dovuto essere vaccinato come fragile nei primi mesi del 2021.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica